Quando fare le talee di rose e come farle correttamente

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talea rosa

La propagazione delle rose per talea avviene nei periodi di ripresa vegetativa dopo la fioritura o in primavera, scegliendo polloni semicarnosi che vengono interrati e curati con irrigazioni per favorire l'emissione delle radici nell'arco di 1-2 mesi.

Niente dà più soddisfazione di vedere sbocciare nuove, robuste piantine dagli stessi propagated fatti con le proprie mani. Le talee permettono di condividere con gli amici la gioia di coltivare gli stessi fiori che amiamo.

Nei paragrafi seguenti scoprirete come riconoscere il momento propizio in cui intervenire, grazie alle fasi vegetative delle rose. Vi spiegheremo come variano i periodi ideali a seconda del clima, e quali cure dedicare alle talee.

Non mancheranno consigli sulle varietà più adatte e sul rispetto delle condizioni stagionali. Se seguirete queste dritte, potrete propagare con successo le vostre rose, godendo dell’emozione di vederle crescere rigogliose! Allora non perdiamo tempo e immergiamoci nel mondo delle talee.

I periodi dell’anno ideali per fare le talee di rose

Generalmente, i mesi di marzo-aprile e agosto-settembre sono i momenti migliori. In primavera sfruttiamo la ripresa vegetativa per dare al pollono il tempo di radicarsi prima dell’estate. Taleando ad agosto-settembre invece, terminato il periodo di fioritura, le rose hanno accumulato riserve per dare origine a polloni robusti.

In regioni temperate si possono effettuare anche in autunno o inverno, sfruttando il riparo. È sempre preferibile aspettare che la pianta abbia completato il periodo di riposo prima di taleare. Monitorando fioriture e zone d’ombra, potremo individuare gli intervalli di tempo ideali.

Le fasi vegetative della rosa e il momento giusto per la taleatura

Prima di operare, è importante conoscere il ciclo biologico della specie. Dopo il riposo invernale la pianta fiorisce da maggio a luglio, per poi riprendere attività in autunno. È proprio dopo la fioritura che emette i polloni basali migliori, ricchi di riserve nutritive.

fare la talea direttamente dopo questa fase concentriamo l’energia del ceppo sulla ricacciata radicale anziché su nuovi boccioli. Un altro momento efficace è la ripresa vegetativa primaverile, quando le rose sono ricche di linfa vitale per la radicazione.

Come capire quando la rosa è pronta per la moltiplicazione per talea

I segnali principali per riconoscere la prontezza di una rosa sono il portamento e la consistenza del fusto. I polloni più adatti risultano semicarnosi, non ancora legnosi, con un colore verde vivo e la punta leggermente arrossata.

Si noterà anche la presenza di gemme basali, indice dell’inizio di attività rizogena. Scegliendo talee da rose sane, ricche di linfa e raccolte al momento di risveglio vegetativo garantiremo il miglior attecchimento. Un altro consiglio è verificare che il ceppo abbia terminato la fioritura.

Indicazioni e consigli sul periodo della taleatura delle rose

Scegliere il periodo ideale è fattore fondamentale. Valutando le condizioni climatiche locali, orienteremo la scelta tra primavera, estate o fine estate-autunno. In zone calde le rose tendono a fiorire di più, dunque si sfrutterà la ricchezza autunnale; viceversa in territori freddi si approfitterà della rinascita primaverile.

Importante è monitorare i cicli individuali delle varietà. Un accorgimento è evitare momenti di stress come forti sbalzi termici o abbondanti piogge. Prefissare intervalli di tempo ottimali consente di pianificare al meglio questo processo di moltiplicazione naturale.

Le varietà di rose e il momento migliore per effettuare le talee

Non tutte le varietà di rosa si prestano allo stesso modo alla moltiplicazione per talea. Alcune, come le rose antiche e moderne a fioritura singola, risultano meno indicate poiché più delicate. Viceversa, rose come le rugose, le tea e le specie selvatiche risultano maggiormente adatte grazie alla loro rusticità.

Particolarmente amate per la talea sono le rugose, dalla crescita ridotta ma ricche di fioriture, e le tea, apprezzate anche per la produzione di oli essenziali. Ottima scelta sono inoltre le speciose, varietà spontanee dalla natura pioniera che attecchiscono bene. Meglio prediligere varietà giovani, sane e dallo sviluppo rapido.

Risultano poi indicate le remontanti, come le English Rose, in quanto producono fiori più volte consentendo talee estive. Al contrario le rosai a singola fioritura andranno moltiplicate in autunno oppure dopo la fiorenutura primaverile, periodo di massima ricchezza vista l’accumulo di riserve energetiche.

Focus sulle varietà di rose

  • Rugose: sono delle varietà di rose caratterizzate da fusti ridotti e fioriture ripetute. Sono particolarmente indicate perché più rustiche e facili da propagare tramite talea.
  • Tea: si tratta di varietà di rose coltivate principalmente per la produzione di olii essenziali. Hanno dimensioni molto ridotte e sono adatte alla talea in quanto a crescita contenuta.
  • Speciose: con questo termine mi riferivo alle rose dette “di specie”, ovvero varietà selvatiche originarie di un particolare habitat naturale. Spesso sono fioriture singole ma resistono bene alla talea grazie alla loro natura pioniera.

Tutte le informazioni sul periodo di taleatura in base al clima della zona

Il periodo ottimale cambia infatti a seconda del territorio. Nelle regioni mediterranee, con inverni miti, si sfrutteranno la rinascita primaverile e la fase autunnale, quando le temperature si mantengono elevate. Nelle aree temperate le talee andranno effettuate in primavera o tardo estate, sfruttando la linfa vitale accumulata.

Nelle zone fredde si attenderà la fioritura primaverile per assicurare al pollone il tempo di radicarsi prima del freddo. Monitorando le condizioni microclimatiche, ciascuno potrà individuare le finestre di opportunità migliori per eseguire le talee di rose nel periodo che meglio consenta attecchimento e sviluppo.

Il ciclo vitale della rosa e le fasi vegetative per fare le talee

Comprendere il ciclo annuale è indicativo. In autunno-inverno le rose sono in riposo vegetativo; in primavera producono nuove foglie e fioriture, per poi riprendere attività in settembre-ottobre. Dopo la fioritura estiva (maggio-giugno) e nei mesi più caldi parte la formazione dei polloni, che si svilupperanno a talee l’anno seguente.

È dunque un momento di grande linfa e ricchezza nutritiva. Alternativamente, in primavera la rosa ha accumulato scorte per la crescita e durante la fioritura le talee godranno di queste preziose riserve. Conoscendo il ciclo, potremo intercettare le fasi più indicate.

Quando taleare le rose secondo le condizioni meteo stagionali

Oltre al periodo, orientare la scelta in base alle condizioni contingenti è molto importante. In primavera andremo a taleare con tempo asciutto dopo i risvegli vegetativi, prima che siano emesse le foglie. In estate effettuiamo l’operazione con brezze calde e umide, utili alla radicazione.

Taleando ad agosto-settembre ci assicuriamo forte linfa prima dell’autunno, mentre in autunno attendiamo giornate soleggiate dopo una pioggia. Evitiamo del tutto i mesi invernali e i periodi di sbalzi termici o venti troppo forti. Conoscere le esigenze delle rose facilita una corretta programmazione.

Periodo di taleatura: guida completa sul momento giusto per le rose

Abbiamo visto come per propagare le rose mediante talea sia fondamentale comprendere le fasi biologiche della pianta e considerare fattori come le condizioni climatiche territoriali. 

Monitorando da vicino cicli vegetativi, fioriture ed esigenze varietali, ciascuno potrà individuare gli intervalli temporali più adatti alla propria realtà. In primavera ed estate, così come in autunno, le rose offrono diversi momenti di ripresa che consentono un’efficace moltiplicazione. Conoscendo le indicazioni analizzate e orientando la scelta sul periodo più idoneo, ci assicureremo eccellenti percentuali di attecchimento.

Le cure per le talee di rosa e il periodo di attecchimento

Dopo aver effettuato le talee, è importante prestare le giuste attenzioni post impianto. Riporre le talee in semenzaio ombreggiato per qualche giorno evita shock. Potremo poi trapiantare quando spuntate le prime radici, circa 1-2 mesi dopo la taleatura. 

Concimazioni a base di azoto e potassio durante la crescita e irrigazioni bilanciate e profonde favoriranno l’emissione dell’apparato radicale. Solo al termine del radicamento le piante potranno essere messe a dimora. Monitorare costantemente lo sviluppo percorrerà nel modo migliore il periodo chiave dell’attecchimento.

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