Malattie e parassiti del nocciolo: Prevenzione e cura

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Albero di noci

Le malattie e i parassiti rappresentano una seria minaccia per la coltivazione del nocciolo, provocando deperimento delle piante e compromissione della produzione. I principali patogeni e fitofagi del nocciolo sono: moria, marciumi radicali, cimice asiatica, moscerino, rodilegno.

Coltivare il nocciolo non è sempre facile. Questa pianta da frutto, nonostante la sua rusticità, può essere infatti soggetta ad alcune problematiche causate da parassiti, funghi o batteri. Se non individuate e contrastate per tempo, malattie e fitofagi possono compromettere seriamente la produzione di nocciole.

Tra le principali avversità del nocciolo ci sono mal dello stacco della corteccia, moria, marciumi radicali, oltre a temibili parassiti come cimice asiatica, moscerino delle nocciole e rodilegno giallo. Si tratta di patogeni e insetti che attaccano sia le radici che i rami, le foglie e i frutti delle piante di nocciolo, debilitandole.

Per salvaguardare la coltivazione di nocciole e ottenere produzioni abbondanti e di qualità, è quindi fondamentale conoscere queste problematiche fitosanitarie e applicare strategie di prevenzione e cura efficaci. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio i sintomi, il ciclo biologico, i danni provocati e le migliori soluzioni di difesa integrata per contrastare le principali malattie e i parassiti che colpiscono il nocciolo.

Approfondiremo l’importanza di interventi tempestivi e di buone pratiche agronomiche per preservare la salute delle piante di nocciolo.

Come riconoscere la moria del nocciolo

La moria è una pericolosa malattia fungina che colpisce gli alberi di nocciolo provocando disseccamenti, deperimento e alla lunga la morte delle piante. Questa patologia è causata dal fungo Gnomonia pascoe, che attacca i vasi legnosi del nocciolo occludendoli e impedendo il passaggio della linfa.

I primi sintomi si manifestano in estate con l’avvizzimento repentino delle foglie, che assumono una colorazione rossastra prima di cadere. Col progredire della malattia i rami colpiti mostrano una colorazione bruna, lesioni e cancri corticali allungati, con fuoriuscita di essudato. I rami infetti vanno incontro a disseccamento partendo dalla base verso la parte alta della pianta.

Per verificare la presenza della moria è necessario incidere la corteccia dei rami sintomatici: la colorazione bruna dei vasi conduttori è un chiaro segnale della malattia in atto. Anche la visione al microscopio di caratteristiche spore fusiformi conferma il caso di infezione fungina.

La moria tende a diffondersi rapidamente nel nocciolo per contatto tra le radici delle piante adiacenti. È quindi indispensabile intervenire tempestivamente asportando e bruciando i rami infetti, proteggendo i tagli con mastici e adottando trattamenti fungicidi preventivi sulle piante sane. La lotta alla moria richiede massima attenzione e continui monitoraggi del nocciolo.

Prevenire e curare la cimice asiatica sulle nocciole

La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un pericoloso fitofago esotico comparsa di recente anche in Italia, che può provocare pesanti danni alle coltivazioni di nocciole. Questo insetto attacca i frutti succhiandone la polpa e rendendoli di fatto inutilizzabili.

Per prevenire le infestazioni, è opportuno installare trappole cromotropiche gialle per il monitoraggio degli adulti. Alla comparsa dei primi esemplari, si possono effettuare lanci inoculativi dell’antagonista Trissolcus japonicus. Per una difesa più efficace, si consigliano trattamenti con caolino, che crea una barriera fisica ostacolando la cimice, o l’impiego di reti antinsetto.

Se necessario, in casi di forti attacchi, si può ricorrere a insetticidi di origine naturale come piretro, azadiractina, o olio minerale, da utilizzare però con cautela e solo in modo mirato. Fondamentale è intervenire tempestivamente non appena si notano le prime punture sui frutti, per limitare i danni.

Dopo la raccolta è poi importante controllare accuratamente le partite di nocciole, scartando quelle danneggiate. Per ridurre il rischio di attacchi per l’anno successivo, si consiglia di eliminare residui e frutti abbandonati che potrebbero ospitare le uova svernanti della cimice asiatica.

Moscerino delle nocciole: sintomi e difesa

Il moscerino delle nocciole (Curculio nucum) è un temibile parassita che colpisce i frutti di questa coltura provocando malformazioni e aborti dei semi. La femmina di questo insetto depone le uova praticando delle piccole incisioni nel mallo ancora verde delle nocciole.

Da queste uova fuoriescono poi le larve che scavano gallerie nei frutti nutrendosi dei semi in accrescimento. I sintomi più evidenti sono la presenza di fori di penetrazione sul mallo e di galle e rigonfiamenti deformi all’interno del gheriglio, che appare danneggiato.

Per limitare i danni è importante raccogliere tempestivamente le nocciole mature, eliminando quelle colpite che potrebbero ospitare larve svernanti del moscerino. Dopo la raccolta il terreno va lavorato per esporre le larve residue alla predazione degli uccelli.

In primavera si consigliano trattamenti preventivi con prodotti a base di azadiractina o spinosad. Le reti antinsetto possono ostacolare l’ingresso degli adulti nel periodo di ovideposizione. Fondamentale è il monitoraggio precoce delle nocciole per verificare la presenza di eventuali fori o deformazioni.

Mal dello stacco della corteccia: cause e rimedi

Il mal dello stacco della corteccia è una pericolosa malattia del nocciolo causata dal fungo Cryptosporella anomala. Il patogeno attacca il tronco e i rami principali, provocando il distacco della corteccia. I primi sintomi sono la comparsa di essudati e piccole fessurazioni nella corteccia che tendono ad allargarsi.

La corteccia colpita si stacca facilmente dal legno sottostante, assumendo una colorazione brunastra. In seguito compaiono lesioni di forma allungata che evolvono in cancri. I rami colpiti vanno incontro a disseccamento progressivo.

Per prevenire la malattia è importante evitare i ristagni idrici e le ferite da grandine o potatura. Si consigliano trattamenti autunnali con prodotti rameici. In caso di attacco intervenire raschiando la corteccia necrotica fino al legno sano e disinfettando le parti lese con mastici protettivi. Asportare e bruciare le porzioni di pianta morte. Operare su piante asciutte e con clima non piovoso per evitare ulteriori infezioni.

Marciume radicale del nocciolo: interventi e cure

Il marciume radicale è una malattia fungina che colpisce l’apparato radicale delle piante di nocciolo compromettendone lo stato vegetativo e la produzione. È causato da funghi come Armillaria, Rosellinia e Phytophthora che attaccano le radici e il colletto basale marcendoli.

I sintomi visibili sono il deperimento della chioma con ingiallimento e caduta delle foglie, rami secchi, nanismo. Scavando attorno alle radici si nota l’imbrunimento della corteccia e la presenza di rizomorfe biancastre.

Per prevenire il marciume radicale è indispensabile curare il drenaggio del terreno ed evitare i ristagni idrici. Si consigliano anche trattamenti autunnali con fungicidi sistemici. Alla comparsa dei primi sintomi, asportare e bruciare le piante infette, evitando di lasciare residui nel terreno.

Su piante solo parzialmente compromesse, si può tentare un intervento curativo eliminando le parti marce delle radici e la corteccia necrosata, proteggendo poi i tagli con mastici fungicidi. Fondamentale è intervenire al primo sospetto della malattia per evitarne la rapida diffusione.

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