Rosmarino secco: Perché la mia pianta aromatica sta morendo

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Le principali cause che portano alla secchezza di una pianta di rosmarino includono l'eccessiva irrigazione, terreno troppo umido, alta umidità ambientale, drenaggio insufficiente del terreno e malattie fungine come la muffa radicale. L'innaffiatura eccessiva può sovra-saturare le radici, portando al marciume radicale, mentre l'umidità eccessiva nell'ambiente favorisce la crescita di funghi dannosi. Un terreno con scarso drenaggio può trattenere troppa acqua, causando danni alle radici.

Se il rosmarino in vaso o in giardino mostra foglie e steli che si seccano e ingialliscono, è importante intervenire rapidamente per evitare che la pianta muoia. In questa guida analizzeremo nel dettaglio le possibili cause di questo problema, come l’eccesso di umidità radicale che porta a marciume o malattie fungine.

Scopriremo anche cosa fare se il rosmarino appare disidratato. Ti spiegheremo come controllare il terreno, concimare correttamente e annaffiare nelle giuste quantità. Con poche accortezze potrai far rinvenire e rigenerare la coltivazione del tuo rosmarino, riportandolo a una crescita sana e rigogliosa.

Marciume radicale e malattie fungine causate da troppa umidità 

Il rosmarino predilige terreni ben drenati che non trattengono troppa umidità. Se innaffiato in eccesso, può andare incontro a marciume radicale o malattie fungine come la botrite. I sintomi sono: aspetto secco, foglie marroni, portamento cadente.

Può sembrare paradossale che il rosmarino appaia secco per troppa acqua, ma l’eccesso idrico intorno alle radici soffoca la pianta. Oltre all’irrigazione, altri fattori di rischio sono il ristagno nel sottovaso e l’impiego di terricci che trattengono troppa umidità. È facile confondere la disidratazione con queste problematiche: il rosmarino richiede poca acqua, resiste alla siccità, e soffre di più per l’eccesso idrico ma teme il gelo.

Vaso senza fori di drenaggio provoca ristagni

Una delle cause principali dell’eccesso di umidità è la mancanza di fori di drenaggio nel fondo del vaso. Il ristagno idrico porta al marciume delle radici e allo spegnimento della pianta. Per evitare ciò, il rosmarino va sistemato sempre in contenitori forati che consentano il deflusso della troppa acqua.

Importante evitare l’uso di sottovasi che trattengono umidità. In casa, si può mettere solo temporaneamente un piattino rimovibile per non bagnare davanzali. Prevenire i ristagni è fondamentale per non soffocare le radici del rosmarino.

Come e quando annaffiare correttamente il rosmarino

Grazie alle sue origini mediterranee, il rosmarino è molto resistente alla siccità e richiede poche annaffiature, circa ogni 2 settimane d’estate. L’irrigazione eccessiva è più dannosa della carenza idrica. Tuttavia, se piantato in vasi piccoli sotto il sole, il rosmarino può disidratarsi rapidamente. In tal caso, le foglie diventano cadenti ma non secche.

Per prevenire la disidratazione, è meglio scegliere vasi di dimensioni adeguate. Complessivamente, è più rischioso eccedere con l’acqua che sbagliare per difetto, data la rusticità del rosmarino.

Terreno sabbioso, drenante e poco composto

Per prevenire malattie fungine è importante fornire al rosmarino il terreno drenante che predilige. La pianta resiste a diversi tipi di terreno ma dà il meglio in quelli sciolti e sabbiosi, che non trattengono umidità.

Per replicare l’ambiente mediterraneo, al terriccio va aggiunto del 20% di sabbia, per migliorare il drenaggio e l’aerazione radicale. Il rosmarino soffre nei terreni troppo compatti e fertili. Un substrato leggero e poroso è l’ideale per una crescita sana e profumata.

Verificare vitalità e intervenire su terreno e concimazione

Se il rosmarino appare secco, verificare se è ancora vitale. Se i rami e le radici si spezzano facilmente, purtroppo è morto. Se invece è ancora recuperabile, è importante controllare terreno e concimazioni. Un substrato troppo pesante e compatto va alleggerito con sabbia e perlite.

Inoltre, se non concimato da anni, il rosmarino potrebbe soffrire carenze: una concimazione con azoto e potassio aiuta la ripresa. Con questi aggiustamenti a terreno e nutrizione, un rosmarino sofferente può rigenerarsi completamente.

Annaffiare con parsimonia evitando eccessi dannosi

Data la sua origine mediterranea, il rosmarino può crescere con apporti idrici minimi, resistendo alla siccità. Tuttavia, in condizioni di caldo e secco intenso, è bene annaffiare ogni 2-3 giorni per evitare la disidratazione. L’importante è non eccedere: il terreno va bagnato solo quando è asciutto, evitando ristagni prolungati. 

L’irrigazione parsimoniosa, che umidifica senza saturare il substrato, è la strategia migliore per fornire la giusta quantità d’acqua ed evitare marciumi radicali. Così il rosmarino avrà l’umidità necessaria per crescere rigoglioso.

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