La lavanda è una pianta aromatica sempreverde particolarmente coltivata da seme e da talea amata per il suo inconfondibile profumo e le sue proprietà benefiche. Appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, cresce spontanea nelle regioni del bacino del Mediterraneo.
Esistono diverse specie di lavanda, ma quella più coltivata e conosciuta è la Lavandula angustifolia, caratterizzata da fusti legnosi, foglie lanceolate e spieghe fiorite di colore lilla-blu.
Da un punto di vista nutrizionale non è particolarmente ricca, tuttavia presenta Notevoli proprietà aromatiche e terapeutiche. L’olio essenziale ricavato dai suoi fiori viene infatti impiegato in cosmetica, erboristeria e nella produzione di saponi e candele profumate.
In cucina la lavanda viene utilizzata per aromatizzare dolci, marmellate, alcolici e piatti a base di carne e pesce, grazie al suo delizioso gusto floreale che ricorda il miele. È perfetta anche per infusi rilassanti e per arredare giardini.
Mesi di riferimento per piantare la lavanda
I mesi più indicati per piantare la lavanda variano a seconda della zona climatica, ma generalmente vanno dalla fine dell’inverno alla primavera.
Al Nord Italia è consigliabile effettuare la semina o il trapianto di giovani piantine in marzo-aprile, optando se possibile per esposizioni soleggiate e riparate dal vento. Nelle regioni centrali invece il periodo migliore va da metà febbraio fino a maggio, sfruttando le temperature ancora miti.
Mentre nelle zone meridionali e insulari l’intervallo ottimale si estende da gennaio fino ai primi di giugno. Per ottenere fioriture abbondanti a partire dall’estate, è preferibile optare per varietà autoctone o resistenti al clima locale.
Seguendo le indicazioni relative al proprio territorio, si potrà godere a lungo del suo profumo fino all’autunno!
Specifiche di coltivazione
- Semina: Marzo – Giugno (Qui una guida dettagliata per la semina)
- PH Terreno: 6,7 – 7,3
- Sole: 8 Ore Giorno
- Tipologia Terreno: Argilloso e Calcareo
Come piantare la lavanda
Il trapianto della lavanda è un’operazione delicata che richiede alcuni accorgimenti per permettere alle piantine di attecchire al meglio. Per prima cosa è necessario selezionare un terreno soffice, drenante e preferibilmente calcareo.
Bisogna poi preparare le buche almeno 30 cm più profonde e larghe rispetto al contenitore di crescita originario. A questo punto si estrae con delicatezza la piantina tagliando le radici circolari e si sistema nella buca, rientrandola completamente con il terriccio.
Fondamentale è compattare bene la terra attorno alle radici senza lasciare sacche d’aria. Per i primi mesi si consiglia di irrigare solo dopo lunghi periodi di siccità e di evitare ristagni idrici.
Finché non si radica, è bene riparare la lavanda da soli diretti e venti gelidi con una copertura temporanea.
Come lavorare il terreno per il trapianto delle piantine di lavanda
Per garantire il miglior attecchimento alle piantine di lavanda bisogna preparare adeguatamente il terreno di trapianto. Prima di tutto, è necessario vangare a fondo la zona, profondamente e accuratamente per areare e concimare lo strato superiore.
Successivamente si consiglia di aggiungere sabbia o perlite, al fine di rendere il terriccio drenante ed evitare ristagni idrici, dannosi per le radici. Grazie all’humus e al compost si arricchiscono i nutrienti a disposizione delle piante.
Quindi si rimescola e appiana tutto per compattare la superficie in modo uniforme. A questo punto sarà possibile tracciare le buche per le giovani lavande, distanziandole almeno 50 cm l’una dall’altra.
Miglior terriccio per coltivare la lavanda in vaso
Per far crescere al meglio la lavanda in vaso è importante scegliere un terriccio adatto alle sue esigenze. Il substrato deve essere drenante per evitare ristagni ma anche nutriente per garantire lo sviluppo della pianta.
Il compost e la corteccia conferiscono una buona struttura al terreno, mentre perlite e vermiculite lo rendono leggero e poroso. La lavanda prospera in substrati a pH alcalino, quindi è utile l’aggiunta di sabbia e scheletro minerale.
Il vaso ideale misura almeno 30 cm di diametro per contenerne comodamente le radici fibrose. Altezza e dimensioni variano in base alla varietà scelta, ma non deve mai marcire per eccesso d’acqua.
Usando questo tipo di terriccio drenante e sabbioso aromi e colori della lavanda saranno esaltati a lungo!
Quando e come raccogliere i semi di lavanda
I semi di lavanda si raccolgono al termine della fioritura autunnale, quando hanno raggiunto completa maturazione. Il periodo ideale è settembre-ottobre ma occorre controllare la sviluppo dei piccoli baccelli formatisi dopo l’impollinazione.
Una volta secchi e scuri, è possibile cogliere l’intera spiga e appenderla in luogo fresco e asciutto per qualche giorno. Una volta aperti i baccelli si possono estrarre i semi, eliminando pappi e residui.
Per la conservazione si consiglia di riporli in contenitori ermetici e frigorifero fino alla semina della primavera successiva. Per una raccolta efficace è bene indossare guanti per preservare l’olio essentale sulla pelle e procedere in giornate soleggiate.
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