Quando si pianta la camomilla: Dalla semina al trapianto

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coltivare la camomilla

Coltivare la camomilla è semplice, la semina avviene in primavera direttamente in vaso o in piena terra, mescolando i semi con sabbia per distribuirli bene. In alternativa, in estate si possono seminare in semenzaio e trapiantare in autunno. Non ha bisogno di cure particolari, l'importante è che il terreno sia ben drenato. Annaffiature moderate e concimazioni organiche occasionali sono sufficienti per ottenere una rigogliosa fioritura che potremo raccogliere e utilizzare fresca o essiccata per rilassanti tisane e infusi digestivi.

La camomilla è una pianta erbacea molto apprezzata per le sue proprietà medicinali e per la preparazione di infusi e tisane rilassanti.

Originaria dell’Europa e dell’Asia, appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è caratterizzata da fiori gialli con sfumature rosate e foglie verdi dalla forma lanceolata. Oltre all’utilizzo in campo erboristico, la camomilla viene impiegata anche in cosmetica per la realizzazione di prodotti per la cura di pelle e capelli.

La camomilla si presta facilmente alla coltivazione, sia in giardino che in vaso, grazie alla semplicità di cura e alla rapida crescita. Per chi desidera cimentarsi nella coltivazione di questa versatile pianta officinale, è importante conoscere il periodo giusto per la semina o il trapianto.

Varietà di camomilla più coltivate

Le varietà di camomilla maggiormente coltivate in Italia sono costituite da popolazioni locali, poiché non esistono ancora cultivar selezionate specificatamente per il nostro Paese. Sul mercato si trovano però varietà straniere sia diploidi che tetraploidi: le prime hanno capolini più piccoli ma più resistenti, le seconde contengono una maggiore quantità di oli essenziali.

Non va confusa con la camomilla romana, pianta perenne appartenente comunque alla famiglia delle Asteracee, che si propaga per divisione dei cespi e viene coltivata soprattutto per l’olio essenziale contenuto nei fiori. Nonostante la disponibilità di varietà straniere, in Italia si predilige la coltivazione di popolazioni locali di camomilla, che ben si adattano alle diverse condizioni pedoclimatiche del nostro Paese.

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Quando seminare e trapiantare la camomilla

La semina della camomilla può avvenire sia in semenzaio che direttamente a dimora. Per la camomilla romana si può seminare in semenzaio durante l’estate, per poi trapiantare in autunno, oppure direttamente in piena terra in primavera.

Per la camomilla comune la semina migliore è in primavera, distribuendo il seme piccolissimo mescolato a sabbia per una dispersione omogenea. In entrambi i casi, è importante assicurare un apporto idrico costante ma non eccessivo durante la germinazione e la crescita delle piantine.

Quando compaiono le prime foglie, si esegue un diradamento lasciando circa 15 cm tra le piante. Spesso camomilla comune e romana si riseminano spontaneamente negli anni successivi.

Come seminare e trapiantare la camomilla

Per la camomilla comune, si può procedere con la semina diretta in piena terra in primavera. I semi vanno distribuiti uniformemente mescolandoli a sabbia, dato le loro ridotte dimensioni. In alternativa, è possibile la semina in semenzaio durante l’estate: in questo caso i semi vanno distribuiti sul terriccio umido e coperti appena con uno strato sottile di terra.

Quando le piantine hanno sviluppato 4-5 foglie, dopo circa 2 mesi, si può procedere con il trapianto definitivo in piena terra in autunno, interrando la piantina fino al colletto.

Per la camomilla romana è preferibile la semina estiva in semenzaio e il successivo trapianto autunnale delle piantine. Anche in questo caso, la semina va fatta distribuendo i semi sul terriccio umido e coprendoli solo leggermente con terriccio. Dopo circa 2 mesi, le piantine vanno trapiantate a dimora in autunno.

Durante la germinazione e la crescita delle piantine è necessario assicurare un apporto idrico costante ma moderato.

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Terreno, fertilizzante e cure culturali della camomilla

Cresce bene in quasi tutti i tipi di suolo, anche se predilige quelli asciutti, forti e con scheletro. Tollera anche i terreni salini. In terreni di media fertilità, è sufficiente un apporto limitato di fosforo e azoto al momento della semina o del trapianto.

La concimazione organica con letame maturo è comunque sempre consigliata. La camomilla compete bene con le erbe infestanti grazie al suo rapido sviluppo. Ciò limita la necessità di diserbo. Gli interventi irrigui sono utili soprattutto in fase di trapianto per l’attecchimento, e in caso di semina tardiva per favorire la germinazione.

La pianta resiste bene al freddo invernale ma è sensibile alle gelate tardive primaverili e alle piogge persistenti durante la fioritura. Per il resto, la camomilla è una specie rustica che non richiede cure particolari per crescere rigogliosa e abbondante.

Come coltivare la camomilla in vaso

La camomilla si presta molto bene alla coltivazione in vaso, per avere a disposizione i fiori freschi anche su terrazzi e balconi. La semina può essere anticipata a febbraio, ponendo i vasi in un luogo luminoso e riparato dal freddo.

Si possono utilizzare vasi di forme diverse, riempiti con terrriccio per ortaggi e uno strato sul fondo di argilla espansa per il drenaggio. Dopo circa un mese dalla semina, si può favorire la fioritura con concimazioni liquide ogni 15 giorni durante la crescita, utilizzando prodotti consentiti in agricoltura biologica.

Coltivata in vaso e tenuta in posizione luminosa, la camomilla regalerà abbondanti e profumati fiori da poter raccogliere e utilizzare freschi.

Quando e come raccogliere la camomilla coltivata

La raccolta della camomilla coltivata inizia da maggio, quando la fioritura è nel pieno del suo sviluppo. I capolini vanno raccolti manualmente o con appositi pettini, preferibilmente al mattino dopo che la rugiada è evaporata.

Da 10 mq di coltivazione si possono ottenere mediamente 7-8 kg di capolini freschi, equivalenti a 1-2 kg di prodotto secco. Nelle coltivazioni estensive per l’olio essenziale, la raccolta ottimale avviene quando la maggioranza dei fiori bianchi è in posizione orizzontale rispetto allo stelo, massimizzandone il contenuto.

Raccogliendo e trattando correttamente la camomilla coltivata, si può disporre di un prodotto di qualità da utilizzare per scopi officinali o cosmetici.

Conservazione e utilizzo della camomilla coltivata

La camomilla coltivata può essere utilizzata sia fresca che essiccata. I fiori appena raccolti vanno fatti essiccare rapidamente in un luogo ombreggiato, areato e asciutto, stendendoli su griglie o vassoi. L’essiccazione richiede 1-2 settimane.

Una volta secchi, i capolini si conservano correttamente in barattoli di vetro o latte ermetici, al riparo dalla luce e dall’umidità. In questo modo si mantengono intatte le proprietà officinali per almeno un anno.

I fiori freschi invece vanno utilizzati entro pochi giorni dalla raccolta, preparando infusi o tisane rilassanti. Anche le preparazioni cosmetiche a base di camomilla, come lozioni e creme, sono migliori se ottenute dai fiori appena colti.

La camomilla essiccata è ideale per la preparazione di infusi e decotti dalle riconosciute proprietà calmanti, digestivi e antisettiche. Può essere aggiunta anche in cucina per insaporire piatti a base di riso, carni bianche e verdure.

Uno dei grandi vantaggi della coltivazione domestica è disporre di fiori freschi o essiccati di ottima qualità.

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