Quando piantare i porri: Semina, trapianto, raccolto e conservazione

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coltivare i porri

Seminare e trapiantare i porri è semplice e appagante! I semi vanno interrati in primavera, a circa 1 cm di profondità. Dopo un mese, quando le piantine saranno alte 10 cm, si possono trapiantare nell’orto, facendo attenzione a non danneggiarle. Con le giuste cure e irrigazioni frequenti, in poco tempo si potranno ammirare una rigogliosa coltivazione di porri.

I porri sono un ortaggio molto popolare e versatile, adatto sia per cucinare che per essere consumato crudo.

Essi appartengono alla famiglia delle Alliacee, come cipolle, aglio e scalogno, e crescono meglio in climi temperati. Per coltivare i porri, è importante scegliere una zona ben drenata con un terreno ricco di compost.

Si possono piantare i semi o utilizzare piantine già sviluppate, mettendoli a dimora in file distanziate di circa 20 cm l’una dall’altra. È importante mantenere il terreno umido durante la crescita e rimuovere le erbacce regolarmente.

I porri possono essere raccolti in autunno o in primavera, a seconda della varietà scelta. Sono una delle poche verdure che possono essere coltivate anche durante l’inverno, se protetti adeguatamente con pacciamatura o coperture.

Quando e come seminare i semi di porro

La semina dei semi di porro può essere effettuata in diverse epoche dell’anno, a seconda del periodo di raccolta desiderato. Per ottenere porri da raccogliere in autunno, la semina va fatta tra febbraio e marzo. Mentre per raccolte invernali, è preferibile seminare tra maggio e giugno.

I semi vanno interrati molto superficialmente, ad una profondità di 0,5-1 cm. Infatti, essendo molto piccoli, necessitano solo di un sottile strato di terra per germogliare. Il seme va distribuito a file distanziate di 10-15 cm l’una dall’altra, in modo da permettere la crescita delle piantine che poi andranno diradate.

Scegliendo l’epoca giusta e rispettando la corretta profondità di semina, si possono ottenere deliziosi porri da gustare in autunno o nel pieno dell’inverno.

Come far germogliare i semi di porro?

Per far germogliare al meglio i semi di porro è importante garantire una temperatura costante, che non deve scendere sotto i 12°C. Per questo, la soluzione migliore è utilizzare un semenzaio, in particolare a letto caldo se la semina viene fatta in febbraio quando le temperature sono ancora rigide.

Il semenzaio protegge i semi, mantenendo il calore necessario per la germinazione. Man mano che le temperature si alzano, si può ridurre gradualmente la protezione dei semi. Sfruttando un ambiente controllato come il semenzaio, si possono ottenere piantine di porro robuste e sane, pronte per essere trapiantate successivamente.

Quando e come trapiantare le piantine di porro

Il trapianto delle piantine di porro va effettuato quando hanno raggiunto un’altezza di 10-15 cm, circa un mese dopo la semina. Prima di procedere al trapianto vero e proprio, è importante preparare adeguatamente il terreno con vangatura, rastrellatura ed eventuale apporto di concime organico come humus o letame maturo.

“Per ottenere porri da raccogliere in autunno e inverno, il trapianto va effettuato nel mese di luglio. Tuttavia, esistono varietà adatte a garantire produzioni in tutte le stagioni dell’anno.”

Le piantine vanno messe a dimora distanziate di 15 cm sulla fila, mentre tra le file bisogna lasciare 30 cm. La notevole densità di impianto è possibile grazie allo sviluppo verticale del porro. Per evitare la crescita di erbe infestanti, si può trapiantare su teli pacciamanti in plastica nera oppure si può utilizzare pacciamatura organica con paglia o erba secca, avendo però l’accortezza di evitare di ricoprire eccessivamente le piantine appena trapiantate.

Cure necessarie nella coltivazione dei porri

La coltivazione del porro richiede diverse cure e attenzioni dal momento del trapianto fino alla raccolta, che avviene dopo oltre 4 mesi.

È molto importante garantire le giuste irrigazioni durante tutto il ciclo colturale. L’ideale è un impianto a goccia o, in alternativa, l’uso di un annaffiatoio, versando l’acqua alla base della pianta ed evitando di bagnare la parte aerea.

Per evitare la crescita di erbe infestanti, se non è stata utilizzata la pacciamatura, bisogna tenere pulito il terreno intorno alle piante, zappettando con cura tra le file e sarchiando manualmente le erbacce vicino alle piantine, senza danneggiarle.

Le cure post-trapianto, come le irrigazioni frequenti e il controllo delle infestanti, sono indispensabili per ottenere porri sani e ben sviluppati, pronti per essere raccolti al momento giusto.

Specifiche di coltivazione

  • Dimora: Primavera
  • Sole: Pieno
  • PH Terreno: 6,5 – 7,5
  • Terreno Ideale: Drenante
  • Raccolto: Giugno – Luglio

Quando e come raccogliere i porri coltivati nell’orto

La raccolta dei porri può avvenire in un periodo abbastanza lungo, da quando raggiungono le dimensioni minime di un dito fino alla completa maturazione. L’operazione di raccolta è semplice: si afferra la base del porro e lo si estrae manualmente dal terreno, senza alcuno sforzo.

A questo punto si può procedere con la pulizia, tagliando con un coltello la parte finale delle radici e delle foglie. La parte verde delle foglie in realtà è commestibile e versatile in cucina, non va eliminata completamente ma si può utilizzare per insaporire sughi o minestre, asportando solo le foglie esterne se appassite.

I porri si possono raccogliere con dimensioni diverse, l’importante è procedere con delicatezza per non danneggiare il prodotto ed evitare sprechi, sfruttando anche il gustoso verde delle foglie.

Puoi coltivare insieme a:  sedano e carote.

Posso conservare i porri coltivati nel mio orto?

Sì, i porri coltivati nell’orto si possono conservare per periodi più o meno lunghi, a seconda del metodo di& conservazione utilizzato. Una tecnica semplice è conservare i porri in frigorifero: vanno avvolti con un panno umido e messi in sacchetti per alimenti bucati, così da permettere la traspirazione. In questo modo si mantengono per 2-3 settimane.

Per periodi più lunghi si può optare per la congelazione: i porri vanno lavati, tagliati e messi in acqua bollente, quindi congelati in sacchettini, dove si conservano per 8-10 mesi. Altra soluzione è l’essiccazione: dopo il lavaggio e il taglio, i porri vanno fatti essiccare in forno a 50°C o disidratatore, poi conservati in barattoli di vetro. Durano diversi mesi.

Con le giuste tecniche, come refrigerazione, congelamento o essiccazione, i porri dell’orto si possono gustare tutto l’anno mantenendo inalterate le proprietà.

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