Potatura di rinnovo del kaki: quando e come intervenire per rinvigorirlo

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rinnovo del kaki

Quando il kaki mostra chioma diradata e scarso vigore, è tempo di intervenire con una potatura di rinnovo. Con tagli decisi si eliminano le parti improduttive, stimolando l’emissione di nuovi germogli. È un intervento radicale ma necessario, che va effettuato con criterio nella stagione opportuna.

Con il passare degli anni, anche il kaki più curato e produttivo può manifestare un naturale declino dovuto all’invecchiamento. La chioma tende a diradarsi e a emettere meno germogli fertili, con conseguente calo del raccolto. Quando questi sintomi si presentano, è arrivato il momento di intervenire con una potatura di rinnovo.

In questa guida completa analizzeremo nel dettaglio in cosa consiste la potatura di rinnovo del kaki, proponendo tecniche e consigli pratici per restituire vigore e produttività anche alle piante più datate. Illustreremo quando programmare questo importante intervento, fornendo utili accorgimenti sull’intensità dei tagli, la gestione delle branche principali e il recupero della forma di allevamento.

Vedremo come riconoscere i rami improduttivi da eliminare e come stimolare il kaki a emettere nuovi germogli grazie a questa potatura ringiovanente. Forniremo anche suggerimenti per accelerare la ripresa vegetativa dopo il taglio. Per rigenerare a fondo la pianta di kaki e garantire ottime produzioni ancora a lungo!

Quando eseguire la potatura di rinnovo del kaki

La potatura di rinnovo va effettuata quando il kaki mostra una chioma diradata, con rami improduttivi e scarsa emissione di nuovi germogli. Ciò si verifica tipicamente dopo diversi anni di produzione, in genere oltre i 15-20 anni di età.

Il periodo migliore per eseguire questo intervento ringiovanente è a fine inverno, orientativamente febbraio-marzo, quando la pianta è ancora in riposo vegetativo. Operando in questa fase, il kaki potrà impiegare al meglio l’intera primavera per emettere vigorosi germogli dalle gemme poste lungo i rami e il tronco, ripartendo con nuovo slancio.

I tagli avranno inoltre modo di cicatrizzarsi prima della ripresa vegetativa. Rispettando i tempi, la potatura di rinnovo sortirà i massimi benefici rinvigorendo a fondo la pianta di kaki, anche ultraventenne, per garantire nuove abbondanti produzioni.

Tecnica di taglio per rinnovare la chioma del kaki

La tecnica di taglio è fondamentale per ottenere una buona riuscita della potatura di rinnovo del kaki. L’intervento deve essere piuttosto severo, asportando tutte le parti improduttive per favorire il rinnovamento della chioma. In genere si eliminano i rami di diametro superiore a 8-10 cm, riducendo l’altezza della pianta di 1/3-1/2 rispetto all’originale. Vanno rimosse intere branche prive di vegetazione, mentre quelle ancora vitali vanno accorciate.

I tagli devono essere netti, senza sfilacciamenti, praticati il più possibile al di sopra di un germoglio rivolto verso l’esterno. Le superfici di taglio andranno disinfettate con mastice. È importante che la potatura di rinnovo non sia né troppo leggera, per stimolare adeguatamente la pianta, né eccessiva da provocare uno stress eccessivo.

Eliminazione dei rami secchi e improduttivi

Nella potatura di rinnovo del kaki è necessario eliminare tutti i rami secchi, deperienti e improduttivi, che non hanno possibilità di ripresa vegetativa. I rami secchi, di colore bruno, vanno rimossi completamente con tagli alla base. Stesso trattamento per branche e ramificazioni che non presentano più gemme sane e vittime di essiccamento.

Vanno eliminate anche tutte le parti eccessivamente intricate all’interno della chioma, che non garantiscono una fruttificazione adeguata. Lo stesso per i rami troppo vigorosi, dallo sviluppo solo vegetativo. Asportando le porzioni compromesse e quelle che sottraggono inutilmente linfa, si stimoleranno le gemme sopite ad emettere nuovi germogli rivolti verso l’esterno, ristrutturando la chioma.

La drastica eliminazione di questi rami farà rinascere un kaki vigoroso e fertile, che ripagherà con produzioni abbondanti a partire dalla stagione successiva all’intervento.

Favorire l’emissione di nuovi germogli dell’albero di kaki

Dopo una corretta potatura di rinnovo, è importante adottare alcune tecniche per favorire una rapida ed abbondante emissione di nuovi germogli nella pianta di kaki. Innanzitutto, si consiglia di distribuire al piede del kaki una buona concimazione organica, che stimolerà la ripresa vegetativa fornendo nutrimento alle radici.

Molto utili anche alcune concimazioni fogliari a base di microelementi come boro e zinco, che attivano le gemme e il differenziamento a fiore. Nei mesi primaverili, irrigazioni regolari eviteranno stress idrici che potrebbero compromettere l’emissione dei nuovi germogli.

Infine, un impianto di irrigazione a goccia garantirà il giusto apporto idrico nel periodo estivo, prevenendo eccessivi stress nella fase di accrescimento dei nuovi rami.

Errori da evitare nella potatura di rinnovo del kaki

Per ottenere i massimi benefici dalla potatura di rinnovo è importante evitare alcuni errori comuni. Innanzitutto, bisogna prestare attenzione a non eccedere con l’intensità dei tagli. Una potatura troppo drastica indebolirebbe eccessivamente la pianta, rischiando di comprometterne la capacità di recupero.

Altro errore frequente è intervenire nella stagione primaverile-estiva, quando la linfa scorre attivamente. Meglio operare nel riposo invernale. È poi fondamentale disinfettare gli attrezzi di taglio ed i tagli con mastice cicatrizzante, per evitare infezioni.

Dopo la potatura, va garantito un adeguato apporto idrico e nutrizionale, per favorire l’emissione dei nuovi germogli. Infine, non bisogna avere fretta: i primi risultati si vedranno nella stagione successiva, quando il kaki si presenterà rigenerato e più produttivo.

Rispettando periodo e modalità, la potatura di rinnovo ridarà slancio anche ai kaki più vecchi!

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