La potatura di produzione è un intervento fondamentale per mantenere nel tempo un’adeguata fertilità nella pianta di kaki. Dopo i primi anni di impostazione della forma con la potatura di formazione, l’albero adulto necessita di potature annuali più leggere per stimolare costantemente l’emissione di nuovi rami da frutto.
In questa guida completa analizzeremo nel dettaglio in cosa consiste la potatura di produzione del kaki, proponendo tecniche e consigli pratici per favorire rese elevate e costanti negli anni. Illustreremo le modalità e il periodo più corretto per effettuare questo importante intervento, fornendo utili dritte su strumenti necessari, intensità di taglio e gestione dei succhioni.
Impareremo a riconoscere i diversi tipi di rami da potare o preservare, a seconda che si tratti di brindilli, dardi o ramificazioni secondarie. Vedremo anche alcuni errori da evitare per non compromettere la produttività della pianta di kaki. Per mantenere a lungo un albero in salute e ricco di frutti!
Quando eseguire la potatura di produzione del kaki
La potatura di produzione va effettuata annualmente sul kaki durante il riposo vegetativo, orientativamente da dicembre fino a febbraio inoltrato. È importante rispettare questa finestra temporale, operando preferibilmente verso la fine dell’inverno.
Intervenendo in questo periodo otterremo diversi vantaggi: la pianta non disperderà linfa dai tagli immediatamente, avrà tempo di “cicatrizzarli” prima del risveglio vegetativo e non subirà eccessivi stress che potrebbero compromettere fioritura e allegagione.
Inoltre, potando a fine inverno si eliminano con certezza tutti i rami e i germogli sviluppatisi nell’anno precedente, che a quel punto si presenteranno ben lignificati e quindi più facili da identificare e rimuovere se necessario.
Tecnica di potatura leggera annuale dell’albero di kaki
Per stimolare adeguatamente la produttività del kaki adulto, la tecnica migliore prevede potature annuali piuttosto leggere. L’obiettivo è contenere la vigoria e favorire il rinnovamento di rami da frutto, senza indebolire eccessivamente la pianta.
Si devono quindi eliminare i rami secchi, spezzati o malati, intervenendo anche sulle parti interne con eccessiva densità per favorire l’illuminazione. Importante rimuovere drasticamente tutti i succhioni basali, che consumerebbero inutilmente energie.
Vanno accorciati leggermente i rami che si sono allungati troppo, per stimolare l’emissione di nuovi germogli. Si possono diradare anche leggermente le ramificazioni intricate all’interno della chioma.
L’intensità dei tagli non deve però superare il 20-25% del volume totale della chioma, per non stressare eccessivamente la pianta.
Gestione dei succhioni e dei polloni del kaki
La gestione di succhioni e polloni è un aspetto fondamentale nella potatura di produzione del kaki. I succhioni sono getti vigorosi che si sviluppano direttamente dal tronco e dalle radici, mentre i polloni originano dal piede della pianta.
Entrambi sono accrescimenti indesiderati che vanno eliminati con decisione, perché sottraggono nutrimento a svantaggio dei rami fruttiferi. La loro continua asportazione stimola anche una maggiore emissione di nuovi germogli fertili.
I succhioni ed i polloni vanno monitorati con regolarità nel periodo vegetativo e definitivamente asportati durante la potatura invernale, tagliandoli alla base con forbici o cesoie affilate. I tagli andranno poi protetti con mastice cicatrizzante.
Taglio dei rami secchi e danneggiati
Nella potatura di produzione del kaki è molto importante intervenire eliminando tutti i rami secchi, danneggiati o malati.
I rami secchi, riconoscibili per il colore bruno, vanno rimossi con tagli netti alla base, onde evitare pericolose carie del legno che potrebbero estendersi alla pianta. Anche i rami spezzati o lesionati da eventi atmosferici vanno recisi con precisione, protendendo poi i tagli con mastice cicatrizzante. Questo accorgimento impedisce l’infiltrazione di agenti patogeni.
Infine, vanno monitorati attentamente rami o branche con sintomi di cancro rameale o altre malattie, da rimuovere tempestivamente per limitare il contagio. Asportare queste parti deperite o compromesse rende la chioma del kaki più sana e vigorosa. Conviene effettuare queste operazioni durante la potatura invernale, quando tali criticità sono più evidenti ed agevoli da individuare.
Errori da evitare nella potatura di produzione del kaki
Per ottenere una produzione costante senza stressare eccessivamente la pianta, è importante evitare alcuni errori comuni nella potatura di produzione del kaki. Innanzitutto, non bisogna mai eccedere con l’intensità dei tagli, asportando più del 25-30% della chioma. Potature troppo drastiche indebolirebbero la pianta compromettendone la produttività futura.
Altro sbaglio frequente è intervenire nel periodo primaverile-estivo, quando la linfa scorre attivamente nei rami. Meglio operare nel riposo vegetativo invernale. Non bisogna poi dimenticare di rimuovere i succhioni ed i polloni, che andrebbero lasciati proliferare sottraendo nutrimento alla fruttificazione.
Infine è importante mantenere puliti e affilati gli attrezzi, disinfettando i tagli con mastice per evitare infezioni. Rispettando il giusto periodo e le corrette modalità operative, la potatura di produzione manterrà a lungo il kaki in salute e produttivo.
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