Il pero è un albero da frutto molto diffuso e apprezzato per i suoi frutti succosi e nutrienti. Appartenente alla famiglia delle Rosaceae, può raggiungere anche i 10 metri di altezza se lasciato crescere liberamente.
Per garantire una buona produzione di pere ogni anno e mantenere le piante in salute, è molto importante effettuare una corretta potatura. Se hai piantato un pero nel tuo giardino, in questo articolo scopriremo nel dettaglio come e quando potare il pero per stimolare una crescita equilibrata e una fruttificazione abbondante.
Analizzeremo i diversi tipi di potatura del pero, da quella di formazione per le giovani piante a quella di produzione su esemplari maturi. Vedremo come riconoscere i rami secchi e malati da eliminare, e come intervenire sulla chioma per favorire l’illuminazione e l’arieggiamento.
Con pochi e semplici accorgimenti nella tecnica di potatura, è possibile mantenere i peri in ottima salute e produttivi per molti anni.
Quando si effettua la potatura del pero in Italia
Il periodo migliore per potare il pero può variare leggermente a seconda che ci si trovi nel sud o nel nord Italia. In linea generale, la potatura va effettuata durante il riposo vegetativo invernale. Nelle regioni meridionali si può approfittare del clima più mite e intervenire tra dicembre e febbraio. Nelle zone con inverni miti, si può potare anche a novembre.
Nelle regioni settentrionali, dove gli inverni sono più rigidi, è preferibile potare tra febbraio e marzo. Nei climi più freddi meglio aspettare la fine dell’inverno. In entrambi i casi, evitare di potare con temperature ancora molto rigide, per non stressare eccessivamente la pianta. Il legno deve essere “riposato” ma non completamente gelato.
La potatura estiva di contenimento va fatta dopo la raccolta dei frutti a fine estate, sia al Nord che al Sud. Rispettando i periodi corretti in base al proprio clima, si effettua una potatura efficace che assicura una buona ripresa vegetativa del pero in primavera.
Come potare il pero e tecniche di potatura
Per eseguire una corretta potatura del pero bisogna considerare lo stato di salute della pianta, la produttività e l’aspetto estetico.
I principali tipi di potatura sono:
- Potatura di allevamento su piante giovani, per dare una forma equilibrata.
- Potatura di produzione su esemplari adulti, che consente di eliminare i rami secchi e stimolare nuovi germogli.
- Potatura verde estiva, utile per limitare l’eccessiva crescita dei rami.
I tagli vanno fatti con attrezzi ben affilati, disinfettandoli dopo l’uso. Meglio rimuovere i rami alla base senza lasciare monconi. Con potature regolari nel periodo di riposo invernale, si mantengono i peri sani, vigorosi e produttivi negli anni.
Potatura di allevamento del pero
La potatura di allevamento del pero si effettua su piante giovani, dalla messa a dimora fino all’entrata in produzione, in genere dopo 3-4 anni. Lo scopo è costruire una forma equilibrata, favorendo lo sviluppo dello scheletro della pianta.
Per la coltivazione biologica le forme di allevamento più diffuse sono il fusetto e il vaso basso. Nelle zone vocate alla frutticoltura si usa anche la palmetta. I rami che crescono verso l’interno vanno eliminati, mentre si selezionano i rami esterni da mantenere come struttura portante della chioma.
Con potature regolari di sodaglia e polloni, si crea uno scheletro solido che permetterà una maggiore efficienza produttiva in futuro. La potatura di allevamento è fondamentale per impostare nel modo corretto le piante giovani, assicurando vigore e abbondanti fruttificazioni negli anni a venire.
Potatura di produzione dell’albero di pere
La potatura di produzione del pero ha lo scopo di migliorare e stimolare la fruttificazione. Va eseguita annualmente su piante adulte già in produzione, solitamente durante il riposo vegetativo invernale.
Questo tipo di potatura prevede l’eliminazione dei rami che hanno già fruttificato, i cosiddetti rami “fruttiferi”, per favorire il rinnovamento con nuovi germogli produttivi. Si effettua a partire dal 2°-3° anno di vita della pianta, quando iniziano a comparire i primi frutti, e prosegue poi ogni inverno.
Per 2-3 anni la potatura di produzione si sovrappone a quella di allevamento. I rami secchi e malati vanno rimossi con tagli netti alla base. I rami sani vanno accorciati per stimolare nuove gemme.
Potatura estiva del pero
La potatura verde è un’operazione mirata a mantenere equilibrato il rapporto tra la crescita vegetativa e la produttività della pianta. Consiste nell’eliminare quei rami che sottraggono energie al pero senza contribuire alla produzione di frutti.
Inoltre, asportando i succhioni che nascono dopo la potatura invernale si mantiene ordinata la chioma. Il periodo ideale per effettuare questo intervento è l’estate, sfruttando il riposo vegetativo.
Solo alcune varietà rispondono positivamente a questa tecnica di potatura, che ha come obiettivo ridurre la vigoria della pianta senza compromettere la produttività. Grazie alla potatura verde, i peri mantengono un equilibrio perfetto tra crescita e fruttificazione, garantendo raccolti abbondanti e frutti di qualità.
Quali sono i rami fruttiferi del pero?
È importante considerare le peculiarità del pero nell’impostare una corretta potatura. Come il melo, è una pomacea che produce frutti su rami misti, brindilli e lamburde. I brindilli sono rametti di 15-20 cm con una sola gemma apicale a fiore, mentre le lamburde sono rametti particolarmente corti.
Sui rami si formano caratteristiche strutture legnose dette “zampe di gallo”, generate dall’accrescimento di lamburde e borse. Il pero presenta inoltre portamento acrotono, con i germogli terminali dei rami che tendono a svilupparsi prioritariamente rispetto a quelli basali.
Per massimizzare la fruttificazione, è importante individuare correttamente queste diverse tipologie di rami, su cui si concentra la produzione di pere, impostando di conseguenza la potatura.
Cure post potatura del pero
Dopo aver eseguito la potatura invernale è importante riservare alcune cure al pero per favorirne il riprendere vegetativo. Una delle prime operazioni consiste nel proteggere le ferite dall’essiccamento e dalle infezioni applicando della pittura cicatrizzante.
Nei mesi successivi andrà concimato con prodotti a lento rilascio, privilegiando concimi a base di azoto, utile per la formazione della chioma, e potassio per il rafforzamento dei tessuti vegetali. Evitare eccessi per non compromettere l’equilibrio vegeto-riproduttivo della pianta e non ostacolare la gemmazione dei nuovi rami fruttiferi.
Fondamentale anche l’irrigazione, che dovrà essere regolare soprattutto nei periodi più caldi e siccitosi, fornendo l’acqua necessaria per la ripresa della pianta. Man mano che i germogli cresceranno, sarà necessario effettuare la legatura e sistemazione dei rami ai tutori, garantendo una gestione ottimale della chioma.
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