Pacciamatura significato: Scopri cosa significa veramente effettuare la pacciamatura

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pacciame

La pacciamatura consiste nel ricoprire il terreno intorno alle piante coltivate con uno strato sottile di materiale organico. Questa tecnica ha lo scopo di proteggere e fertilizzare il suolo, migliorando le condizioni per la crescita delle colture.

Cari amici appassionati di giardinaggio, avete mai sentito parlare di pacciamatura? Si tratta di una tecnica colturale molto utile ma di cui non tutti conoscono il significato e le funzioni. Scopriremo insieme cos’è esattamente la pacciamatura, quali sono i principi agronomici su cui si basa e come può migliorare la salute di piante e terreno.

Vedremo origini e materiali usati per questa pratica, oltre a quali specie vegetali ne traggono maggior beneficio. Non mancheranno suggerimenti su modalità di esecuzione e vantaggi ottenibili. L’obiettivo è comprendere appieno l’importanza della pacciamatura, per sfruttarne a pieno le potenzialità in orto e giardino!

Definizione di pacciamatura

La pacciamatura indica la tecnica di ricoprire il suolo, intorno alle piante coltivate, con uno strato di materiale organico quale paglia, foglie secche o corteccia. Lo scopo è quello di proteggere il terreno, prevenendo l’evaporazione dell’acqua e il riscaldamento eccessivo.

La pacciamatura inoltre riduce la crescita delle erbe infestanti che competono con le colture per nutrimento e luce. Infine, arricchisce il suolo restituendo elementi nutritivi durante il naturale processo di decomposizione del materiale usato. È quindi un metodo semplice ma efficace per migliorare la fertilità del terreno e preservare l’umidità.

Origine e storia della tecnica di pacciamatura

Le origini della pacciamatura risalgono all’antico Egitto, dove venivano usati materiali come paglia e steli secchi di cereali per coprire il terreno coltivato. Tale pratica si diffuse poi in Medio Oriente e in Asia, migliorando i raccolti anche nelle zone aride.

I colonizzatori portarono la tecnica in America, mentre in Europa fu usata inizialmente per colture come vite e frutteti. Solo nel ‘900, con lo sviluppo dell’agronomia moderna, si iniziò a studiarne i benefici. Oggi la pacciamatura è ampiamente impiegata in orticoltura, florovivaismo e nelle colture estensive, dimostrando la sua validità nei secoli.

Principi agronomici alla base della pacciamatura

La pacciamatura si basa su alcuni fondamentali principi agronomici. Il materiale usato funge da isolante termico, proteggendo il suolo dall’eccessivo riscaldamento solare e dal congelamento, mantenendone la temperatura costante. Inoltre limita l’evaporazione dell’acqua, rendendo le annaffiature più efficaci e riducendo i tempi di irrigazione.

La pacciamatura impedisce inoltre la crescita delle infestanti che competono per acqua e nutrienti. Infine, durante il naturale processo di decomposizione rilascia nel terreno elementi nutritivi.

Materiali e sostanze utilizzate per la pacciamatura

I materiali usati per la pacciamatura possono essere di origine vegetale o minerale. Tra i primi troviamo foglie secche, residui colturali come paglia e steli, corteccia e segatura. Materiali naturali come il cocco e il feltro di fibra di lana di pecora sono ottimi isolanti. Prodotti sintetici come il tessuto-non-tessuto sono longevi e ne puoi acquistare uno qui. Le bioplastiche sono eco-sostenibili.

Le sostanze più usate sono invece il compost, che arricchisce il terreno decomponendosi, e la lettiera animale, che restituisce elementi nutritivi. Anche le foglie dell’orto possono essere reimpiegate come pacciamatura.

Vantaggi della pacciamatura per il suolo e le colture

I vantaggi della pacciamatura sono molteplici. Mantiene costante la temperatura del terreno, un fattore essenziale per la crescita delle piante. Aumenta inoltre l’umidità grazie all’azione di isolamento, riducendo l’irrigazione. I materiali in decomposizione fertilizzano naturalmente il suolo. La pacciamatura inibisce la nascita di erbe infestanti che competono con le colture.

Protegge i tuberi e le radici dagli agenti atmosferici e dai parassiti del terreno. Migliora infine la struttura del suolo rendendolo morbido, drenante e ricco di humus. Grazie a queste funzioni la pacciamatura favorisce rese produttive più alte e frutti di miglior qualità.

Effetti della pacciamatura sulla temperatura e umidità del terreno

La pacciamatura ha un effetto diretto sul microclima del suolo. Agisce da isolante termico mantenendo basse e omogenee le temperature in estate e impedendo il congelamento in inverno, a tutela delle radici. In questo modo si aumenta la durata del ciclo vegetativo delle colture.

La copertura del terreno ne rallenta inoltre il riscaldamento diurno e il raffreddamento notturno. Protegge infine l’umidità del suolo prevenendone l’essiccamento, riducendo la necessità di irrigazione anche del 30-50%. In questo modo la pacciamatura rende più efficiente l’utilizzo delle risorse idriche.

Modi di esecuzione della pacciamatura in orto e giardino

La pacciamatura si effettua prima della semina o del trapianto, distribuendo uniformemente il materiale intorno alle piante fino a 5-10 cm dal colletto. Lo spessore ottimale è 3-5 cm. In orto si lascia uno spazio di 30-50 cm tra le file per permettere l’accesso.

Per piante già sviluppate, si rimuove il materiale solo dal intorno al fusto. I materiali naturali si sistemano a foglia o a strisce. Quelli sintetici possono essere tagliati e sovrapposti. È importante scegliere materiali privi di semi infestanti.

Specie vegetali per cui la pacciamatura è particolarmente indicata

La pacciamatura risulta ottimale per colture sensibili agli sbalzi termici come fragole, lamponi, mirtilli e more. Ma è indicata anche per ortaggi come pomodori, melanzane, peperoni e zucchine, che così producono frutti più sani e gustosi.

Ottima anche per leguminose come fagioli e piselli, che grazie alla pacciamatura hanno rese produttive più elevate. I meloni e le cucurbitacee ne beneficiano per lo sviluppo dei frutti. Anche le piante da fiore, come begonie e petunie fioriscono in modo più rigoglioso. Infine, alberi da frutto come viti, actinidia e fruttiferi in generale sono avvantaggiati, soprattutto nei primi anni di impianto.

Differenza tra pacciamatura e mulching

La principale differenza tra le due tecniche è data dallo spessore e dalla permanenza nel tempo del materiale usato. Il mulch ha uno spessore di almeno 5-8 cm e viene lasciato per l’intero ciclo colturale, anche per più stagioni. La pacciamatura prevede invece uno strato sottile di 3-5 cm, che viene rimosso alla fine del ciclo produttivo.

Inoltre, il mulch tende a soffocare le erbe infestanti, mentre la pacciamatura le lascia crescere, pur ostacolandole. Anche i benefici sono lievemente diversi, con il mulch che isola maggiormente il terreno. Tuttavia entrambe le tecniche si basano sugli stessi principi agronomici.

Tecniche di pacciamatura innovative e sostenibili

Tra le tecniche più moderne troviamo l’utilizzo di teli biodegradabili come paglia di avena, fibra di canapa o juta. Si decompongono naturalmente senza inquinare. Ottimi anche i teli pacciamanti di fibra naturale spalmati di lattice. Apprezzabili poi le lavorazioni superficiali del terreno con la soleggiatrice, che creano un effetto pacciamante mantenendo il suolo soffice e arenoso.

Altre soluzioni prevedono l’impiego di prati verdi che crescono e si decompongono sul posto, fornendo sostanze nutritive. Infine, la pacciamatura dinamica sfrutta piccoli sassi mossi dal vento per proteggere il suolo senza usare materiale organico. Queste tecniche risultano performanti nel rispetto dell’ambiente.

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