Coltivare orchidee in acqua può sembrare complicato, ma in realtà è un metodo sorprendentemente semplice e adatto anche ai principianti, forse più della coltivazione in vaso. Le orchidee hanno la reputazione di essere piante delicate e difficili da curare, ma farle crescere in acqua permette anche ai meno esperti di ottenere splendidi fiori, con soddisfazione.
Inoltre, vedere le radici libere nell’acqua ha un effetto scenografico stupefacente. Le orchidee che crescono sospese, con le radici in vista, sono spettacolari.
La coltivazione idroponica è l’ideale per chi desidera cimentarsi con queste piante affascinanti ma impegnative. Basta seguire alcuni semplici accorgimenti per farle crescere rigogliose e abbondanti di fiori, anche partendo da zero.
È sorprendente constatare che per alcuni coltivatori le orchidee in acqua sono addirittura più facili che in vaso. Quindi non fatevi spaventare dalla loro reputazione: scoprirete che coltivarle idroponicamente è easy, appagante e consente di ottenere magnifici esemplari floreali.
Puoi coltivare orchidee in acqua?
Coltivare con successo orchidee in idroponica richiede alcuni semplici accorgimenti.
Innanzitutto, scegliere con cura il contenitore: deve ospitare comodamente tutto l’apparato radicale e reggere lo stelo. Prima del passaggio in acqua, pulire bene le radici da residui di terriccio ed eventuali parti marce, districando con delicatezza quelle aggrovigliate.
Utilizzare solo acqua distillata o piovana a temperatura ambiente, meglio evitare quella di rubinetto che può contenere elementi dannosi. Coprire interamente le radici con il liquido, stando attenti a non bagnare le foglie: l’acqua stagnante su di esse favorirebbe marciumi e deperimento. Aggiungerla con cautela, mai versandola direttamente sul fogliame.
Mantenere sempre il giusto livello idrico, sotto le foglie più basse. Controllare periodicamente e integrare quando serve.
Per abbellire il tutto, decorazioni impermeabili e sigillate come quelle per acquari donano un tocco scenografico, purché si evitini pietre del giardino che potrebbero alterare le caratteristiche dell’acqua. Attenzione alla pulizia, per prevenire alghe.
Seguendo questi semplici consigli anche i meno esperti possono ottenere splendide orchidee in acqua, evitando le complessità del terreno. Vedere le radici libere nel liquido è spettacolare e appagante!
Quali orchidee si possono coltivare in acqua
Quasi tutte le varietà di orchidee possono essere coltivate con successo in acqua, anche se ogni specie necessita di cure specifiche e accorgimenti particolari.
Alcune prediligono la totale immersione idroponica, mentre altre gradiscono di più la semi-idrocoltura, dove le radici sono a contatto con substrati inerti come l’argilla espansa, che fornisce loro un ancoraggio migliore.
Le orchidee di tipo epifita, ad esempio, prosperano in vasi trasparenti esposti alla luce, mentre le varietà terricole, con apparato radicale più delicato, devono essere posizionate in contenitori scuri che lo preservino. Una pianta dalle radici sensibili come il Paphiopedilum potrebbe scottarsi se tenuta al sole.
Inoltre, le orchidee con accrescimento verticale sono più semplici da coltivare in acqua rispetto a quelle che crescono in orizzontale. Queste ultime, come la Cattleya, tendono a piegarsi col passare del tempo e richiedono accorgimenti per rimanere dritte.
Quindi, prestando le cure opportune in base alla specie e trovando l’esatta collocazione, qualsiasi orchidea può crescere rigogliosa in idrocoltura e regalare meravigliose fioriture.
Quanto tempo tenere le orchidee in acqua?
Per coltivare con successo le orchidee in idroponica esistono fondamentalmente due tecniche tra cui scegliere. La prima prevede di lasciare l’orchidea sempre immersa nell’acqua, cambiandola completamente ogni 1-2 settimane.
La seconda invece alterna un periodo di immersione di 2 giorni ad uno di “asciugatura” di 5 giorni. In questo secondo caso, si estrae la pianta e si lasciano le radici esposte all’aria per 5 giorni, per poi riimmergerla per altri 2 e ripetere il ciclo.
Non ci sono evidenze che una tecnica sia migliore dell’altra. Entrambe possono dare ottimi risultati se eseguite correttamente.
Il consiglio è di provarle entrambe per alcune settimane e capire quale si adatta meglio alle proprie necessità e routine di cura delle piante. Ogni orchidea e ogni coltivatore hanno esigenze diverse. L’importante è trovare il metodo idroponico su misura per noi e per le nostre piante.
Le orchidee possono crescere senza terra?
Le orchidee, contrariamente a quanto si possa pensare, non hanno bisogno di molto terreno per crescere rigogliose e fiorite. Nella loro forma originaria sono piante epifite, che in natura si sviluppano su altri alberi, assorbendo sostanze nutritive e umidità dall’aria circostante.
Per germogliare hanno bisogno di un po’ di terriccio, ma crescendo riducono sempre di più questa necessità. Ecco perché amano ambienti umidi: è il loro naturale modo di assumere acqua, non tramite le radici!
Certo, le varietà più lontane dagli antenati selvatici e selezionate per la coltivazione in vaso potrebbero far più fatica ad adattarsi a una crescita fuori suolo. Ma con un po’ di pazienza e le giuste cure, qualsiasi orchidea può essere coltivata felicemente in acqua, rendendo superfluo il terreno.
È sorprendente come queste piante così belle ed eleganti abbiano in realtà esigenze minime per svilupparsi rigogliose. Conoscere la loro natura epifita ci aiuta a coltivarle al meglio, garantendo fioriture abbondanti.
Puoi far ricrescere le orchidee in acqua senza radici?
È possibile far ricrescere un’orchidea priva di radici direttamente in acqua? Dipende da alcuni fattori.
Se si tratta di una pianta adulta che in passato aveva un apparato radicale, basta immergerla nell’acqua con le cure adeguate per farle produrre nuove radici. Le orchidee hanno bisogno di poche radici per sopravvivere, quindi se ne sono rimaste anche solo piccole porzioni, con un ambiente umido e luminoso possono ricrescere.
Più complesso è invece far radicare in acqua una talea di orchidea. In questo caso, prima che si sviluppino le radici, la talea va tenuta in un ambiente umido fuori dall’acqua. Bisogna scegliere una talea con almeno 2 nodi da un fusto sano, meglio se di varietà epifite come dendrobium e vanda. Tagliarla alla base in modo netto, disinfettare e applicare eventualmente ormone radicante. Avvolgerla in muschio bagnato tenendola verticale e innaffiare solo per nebulizzazione.
Solo quando le radici saranno lunghe 2-3 cm, dopo alcuni mesi, la talea può essere trasferita in acqua o vaso.
Quindi con pazienza e cure adeguate si possono far ricrescere orchidee anche partendo da zero. In acqua danno vita a composizioni spettacolari stupendo amici e familiari, basta controllare marciumi e cambiare l’acqua regolarmente.
Domande frequenti
Come prendersi cura delle orchidee in estate?
D’estate è importante innaffiare le orchidee più frequentemente, almeno una volta a settimana. Vaporizzare acqua sulle radici e sulle foglie per aumentare l’umidità. Spostare le piante in una posizione più ombreggiata per proteggerle dal sole diretto.
Come si puliscono correttamente le foglie dell’orchidea?
Usare un panno morbido o un batuffolo di cotone imbevuto in latte scremato per pulire delicatamente le foglie. Il latte deterge ed elimina lo sporco senza danneggiare le foglie. Evitare prodotti aggressivi e strofinare con delicatezza.
Cosa significano le foglie gialle nell’orchidea?
Le foglie gialle indicano stress nella pianta, spesso dovuto a eccessiva esposizione al sole, sbalzi termici o scarsa umidità. Per risolvere, spostare in posizione ombreggiata, vaporizzare acqua sulle foglie e controllare lo stato delle radici.
Come curare le radici secche nell’orchidea?
Tagliare con cura le parti di radice secche con forbici sterilizzate. Identificare e correggere la causa, come eccessiva esposizione al sole o ristagni idrici. Vaporizzare acqua sulle radici sane e, se necessario, rinvasare in un substrato fresco.
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