Le orchidee sono piante epifite originarie delle foreste pluviali tropicali, apprezzate per l’eleganza e la bellezza dei loro fiori. Si distinguono per le foglie carnose e spesse che immagazzinano acqua e nutrienti. Proprio queste particolari foglie però, non essendo adattate ai raggi solari diretti, possono subire gravi ustioni se esposte a pieno sole durante i mesi caldi.
Quando si coltivano le orchidee possono comparire antiestetiche macchie marroni o addirittura nere, dall’aspetto secco e bruciato, spesso contornate da un alone giallognolo. Questo problema deturpa le foglie e può compromettere la salute della pianta se particolarmente grave. Spesso deriva da una banale disattenzione: la pianta viene lasciata sotto il sole cocente durante le vacanze estive o posizionata temporaneamente in una zona troppo luminosa.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio come riconoscere i sintomi delle foglie di orchidea bruciate dal sole e come intervenire correttamente per cercare di limitare i danni sulla pianta. Vedremo quali sono gli errori da evitare assolutamente e le cure più adatte per aiutare l’orchidea a riprendersi lentamente da questo stress. Con pazienza e le giuste attenzioni le nostre amate orchidee torneranno a sfoggiare foglie sane e bellissimi fiori.
Cause principali del bruciore delle foglie di orchidee al sole?
La maggior parte delle orchidee che si trovano comunemente in commercio sono piante dalle origini tropicali, adattate a climi ombrosi e umidi. Per questo motivo, molte specie non tollerano l’esposizione ai raggi solari diretti durante i mesi più caldi dell’anno, in particolare nelle ore centrali della giornata in cui l’irraggiamento è più intenso.
Ogni genere di orchidea possiede una specifica capacità di utilizzare la luce solare per svolgere la fotosintesi clorofilliana. Superata una determinata soglia di intensità luminosa, propria di ogni specie, l’energia in eccesso dei raggi solari viene convertita in calore invece che in zuccheri.
Questo calore, sommato alle temperature elevate tipiche dei mesi estivi e di tardo primavera o inizio autunno, causa un rapido surriscaldamento dei tessuti fogliari sensibili delle orchidee, portando alla comparsa di vere e proprie scottature e ustioni sulle foglie.
Per fare un esempio, generi come Phalaenopsis, Paphiopedilum e Miltonia tollerano al massimo tra 25.000 e 50.000 lux, mentre Cattleya, Dendrobium e Oncidium possono sopportare fino a 100.000 lux senza danno. Conoscere i livelli di intensità luminosa ideale per le diverse specie è fondamentale per prevenire danni da eccessiva insolazione.
Posizionando correttamente le piante e apprendendo a riconoscere i primi segnali di sofferenza, si possono evitare spiacevoli ustioni fogliari alle nostre amate orchidee.
Come capire se l’orchidea ha le foglie bruciate dal sole?
Quando un’orchidea viene esposta per un certo periodo a livelli di luminosità superiori alla sua tolleranza massima, il primo evidente segnale di sofferenza è solitamente un ingiallimento delle foglie. Questo deriva dalla parziale rottura delle cellule contenenti clorofilla, pigmento che conferisce il caratteristico colore verde alle foglie. L’ingiallimento segnala che l’intensità luminosa ha superato di poco la soglia critica oppure che, nonostante il superamento della soglia, la temperatura ambiente si è mantenuta ancora su valori non eccessivi.
Se invece l’irraggiamento diretto dei raggi solari si protrae a lungo e in concomitanza con temperature elevate, come tipicamente accade in estate, ecco che sulle foglie della pianta compaiono evidenti bruciature. Queste ustioni solari sono facilmente riconoscibili per le caratteristiche chiazze di colore giallo o marrone scuro, contornate da un alone più scuro, che compaiono nelle aree dove l’insolazione ha colpito maggiormente.
In caso di esposizione intensa ma per breve tempo, si formano macchie gialle. Se invece la pianta è stata a lungo sotto il sole cocente, le chiazze assumono una colorazione marrone scuro o addirittura bianca nei tessuti completamente bruciati. La gravità del danno dipende da durata e intensità dell’esposizione ai raggi solari. Anche se in rari casi possono essere confuse con altre patologie, la comparsa di queste macchie sulle foglie di un’orchidea esposta al sole è chiaro sintomo di scottature.
Segnali di stress delle orchidee dovute al sole
Oltre all’irrigazione, anche il controllo di calore e umidità rivestono un ruolo chiave nella prevenzione e gestione dello stress da insolazione nelle orchidee. I sintomi di bruciature fogliari possono manifestarsi anche in piante altrimenti sane.
Tuttavia, quando compaiono insieme ad altre problematiche, indicano generalmente una situazione di sofferenza da caldo o un problema pregresso alle radici che ha portato alla comparsa dello stress termico.
Ingiallimento di foglie e piante
L’eccessiva esposizione luminosa provoca il degrado della clorofilla nelle foglie dell’orchidea, che assumono una colorazione giallo-verdastra anemica e tendono alla caduta precoce. La maggior parte delle orchidee sane mantenute alla corretta intensità luminosa presenta invece un bel colore verde intenso.
Foglie appassite e accartocciate
Se le foglie appaiono avvizzite e accartocciate, specialmente d’estate, la causa è probabilmente il surriscaldamento, questo può portare alla totale caduta delle foglie lasciando l’orchidea spoglia. Toccandole, si avvertirà calore eccessivo. In tal caso è necessario migliorare circolazione d’aria e ombreggiamento, o spostare la pianta in zona più riparata.
Cura di orchidee danneggiate dal sole
Una volta che un’orchidea ha subito stress da insolazione occorre tempo perché si riprenda. Conviene utilizzare concimi molto diluiti, alternati ad abbondanti irrigazioni con sola acqua pulita.
I sali nei concimi risultano infatti difficili da assorbire per le piante disidratate e potrebbero bruciare ulteriormente i tessuti. Infine è bene controllare con cura eventuali parassiti, più inclini ad attaccare esemplari indeboliti dal caldo eccessivo.
Conclusioni
Le orchidee con foglie bruciate dal sole manifestano purtroppo i segni di una sofferenza che poteva essere evitata con alcuni semplici accorgimenti. La maggior parte delle specie ornamentali che si trovano in commercio non è adatta all’esposizione ai raggi solari diretti nei mesi più caldi dell’anno. Prima di tutto è bene conoscere le esigenze specifiche della propria orchidea in termini di livelli ottimali di luce.
Inoltre, durante la bella stagione, è importante collocare le piante in posizione luminosa ma non a diretta insolazione, specie nelle ore centrali della giornata quando la luce è più intensa. Per chi non può spostare le orchidee, una soluzione è applicare una leggera ombreggiatura. Infine, è fondamentale garantire sempre un buon livello di umidità ed effettuare abbondanti irrigazioni.
Purtroppo una volta che le foglie presentano evidenti bruciature, non esistono cure miracolose, ma con pazienza e le giuste attenzioni l’orchidea può lentamente riprendersi. L’importante è evitare ulteriore stress da sole e caldo. Con queste semplici precauzioni le nostre amate orchidee potranno sfoggiare uno splendido aspetto e fioriture abbondanti.
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