Orchidea con stelo secco: Vediamo le possibile cause e possibili rimedi

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stelo secco

Lo stelo secco nelle orchidee è una condizione fisiologica che si manifesta al termine della fioritura. L'intero stelo appassisce e ingiallisce fino a disseccarsi completamente. In alcuni casi la morte colpisce solo una parte dello stelo.

Queste meravigliose piante sanno regalare grandi soddisfazioni con il loro splendido balletto fiorito, ma purtroppo a volte possono presentare piccoli problemi che spaventano chi si approccia per la prima volta alla loro coltivazione.

Uno dei disturbi più comuni che colpiscono le nostre orchidee è senza dubbio il raggeredimento e l’essiccamento dello stelo. Questo sintomo nasconde di solito squilibri dovuti a cause ambientali o nutrizionali che, se non tempestivamente corretti, potrebbero mettere a rischio la salute dell’intera pianta.

Dato che prendersi cura di questi delicati fiori è il nostro campo di competenza ormai da molti anni, oggi vogliamo condividere con voi le conoscenze per affrontare al meglio questo problema. Spiegheremo le cause più ricorrenti dello stelo secco nelle orchidee e fornirò semplici indicazioni per intervenire con successo, facendo tornare le vostre preziose amiche verdi all’originale vigore.

Se seguirete i nostri consigli, le vostre orchidee si riprenderanno in fretta, deliziandovi ancora a lungo con la loro bellezza. Pronti a scoprire le cause e le soluzioni per uno stelo fiorito e sano?

Problemi più comuni nella coltivazione delle orchidee

La coltivazione delle orchidee, nonostante la loro fama di piante Difficili, può regalare grandi soddisfazioni se si conoscono gli accorgimenti giusti per prevenire i problemi più comuni.

Oltre al problema dello stelo secco, uno dei primi segnali di sofferenza è la perdita delle foglie, indice di carenze idriche o nutrizionali che debilitano la pianta. Altro sintomo spesso riscontrabile è il disseccamento delle radici, dovuto principalmente a ristagni d’acqua che le fanno appassire.

Anche le foglie che viaggiano al giallo precoce possono indicare squilibri salini o eccesso di umidità nel terreno. Particolarmente insidioso è poi il bruciamento del fogliame causato da esposizione ai raggi solari troppo intensi, specialmente d’estate.

Conoscere le manifestazioni più ricorrenti di disagio permette di adottare strategie mirate come posizionamento, irrigazione bilanciata e concimazione specifica.

Perché lo stelo di orchidea si secca?

Lo sviluppo e il ciclo di vita delle orchidee presenta peculiarità affascinanti. Un aspetto da comprendere riguarda la fisiologia degli steli fiorali. Terminata la fioritura, questi tendono naturalmente ad appassire per consentire alle piante di allocare risorse in altre parti. Tuttavia, alcune specie come Phalaenopsis mostrano capacità di rifioritura anche dagli steli vecchi, comportamento non scontato.

Spesso rimane l’errata convinzione che gli steli debbano necessariamente persistere in vita. In realtà non sussiste modo di interferire sul ciclo vegetativo, regolato autonomamente dalle orchidee. A fioritura ultimata, lo stelo può rimanere parzialmente verde e rigoglioso, oppure ingiallire e disseccare. Quest’ultimo sviluppo non indice di anomalie, bensì risultato naturale volto al ricambio.

Ciò che importa osservare è se residua attività nella porzione apicale, preludio a futuri boccioli. Solo allora sarà ragionevole aspettarsi rifioritura. Comprendere le strategie riproduttive consente di apprezzare appieno il fascino di queste piante, evitando inutili ingerenze nel loro corso fisiologico.

Come intervenire in caso di stelo secco

Nel caso di orchidee Phalaenopsis con lo stelo ingiallito, è importante discriminare due evenienze distinte. Quando l’intero stelo appare disseccato e privo di vitalità, non resta che procedere con la sua eliminazione radicale mediante potato.

Diversamente, se soltanto una sezione dello stelo evidenzia il deperimento ma la parte basale resiste viva, sussiste la possibilità di una ripartenza da uno degli internodi inferiori. In quest’ultima circostanza, pur eliminando la porzione disseccata, conviene risparmiare quella ancora attiva nella speranza che dia avvio a una nuova crescita.

Ciò permetterebbe di godere di una fioritura anticipata , grazie al risparmio dei tempi di formazione di un intero stelo. Al contempo, la ripresa risulterebbe generalmente meno vigorosa del normale andamento vegetativo, producendo infiorescenze inferiori per grandezza e quantità.

Vediamo come potare lo stelo secco delle orchidee

Nel tagliare uno stelo completamente disseccato sulle orchidee Phalaenopsis, basta eseguire la potatura alla base presso il colletto, senza necessità di sterilizzare gli strumenti.

I canali linfatici risultando ormai inattivi, non sussiste pericolo di trasmissione di eventuali patogeni alla pianta madre. Diverso è il caso in cui si anticipi l’intervento su steli ancora in parte vitali: in tal circostanza si rende indispensabile igienizzare le lame da giardinaggio per evitare l’introduzione di malattie.

Bastano pochi secondi di immersione in candeggina, alcool o fiamma per rendere gli strumenti asettici. La potato andrà effettuata sopra il primo nodo, in corrispondenza del colletto.

Qualora invece si voglia preservare la porzione ancora attiva nella speranza di ripartenze, basterà asportare solo la parte disseccata, evitando di incidere sui tessuti vegeti. Con queste semplici accortezze, preveniamo la trasmissione di agenti patogeni, lasciando comunque possibilità di recupero allo stelo leso.

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