L’estate è la stagione ideale per predisporre il trapianto delle piantine di finocchio destinate alla raccolta autunnale. Sebbene luglio e agosto siano mesi caratterizzati da temperature elevate, le lunghe giornate di luce consentono comunque un ottimo attecchimento delle radici prima dell’arrivo dell’autunno.
Il finocchio è un ortaggio ricco di sali minerali e povero di calorie, adatto per la preparazione di insalate fresche o per essere consumato crudo. Grazie alle proprietà aromatiche, migliora inoltre la digeribilità di molti piatti. Nonostante la sua reperibilità sui banchi ortofrutticoli sia continua durante l’anno, la stagione migliore per la produzione casalinga resta proprio l’autunno.
Questo poiché in primavera ed estate lo spazio dell’orto deve essere dedicato prevalentemente ad altre colture stagionali. Pertanto, effettuando il trapianto nelle settimane centrali dell’estate, le piantine avranno tutto il tempo necessario per svilupparsi e produrre abbondanti infiorescenze già dal mese di ottobre.
Per ottenere raccolti generosi è fondamentale curare alcuni aspetti agronomici, come la scelta della varietà più indicata, la preparazione del letto di semina e il rispetto delle corrette distanze tra le singole piantine. Solo in questo modo sarà possibile coltivare e massimizzare la resa dell’ortaggio tipico dell’autunno.
Caratteristiche e descrizione della pianta di finocchio
Il finocchio (Foeniculum vulgare) è una pianta erbacea perenne che viene coltivata come annuale, appartenente alla famiglia delle Apiaceae. Cresce spontanea in molte regioni del bacino del Mediterraneo.
Si presenta con fusti eretti che possono raggiungere anche il metro e mezzo di altezza. Le foglie, di colore verde brillante, sono molto divisions e hanno un caratteristico odore aromatico grazie alla presenza di oli essenziali.
I fiori, riuniti in ombrelli terminali, hanno un colore che varia dal bianco al giallo. Il frutto è un achaeno oblungo dotato di pappo setoloso. La parte commestibile è il bulbillo che si sviluppa alla base della pianta, costituita da gemme sovrapposte avvolte da guaine fogliari ispessite e carnose.
Di forma sferica o ovoidale, presenta una consistenza compatta e una colorazione che va dal bianco al verde chiaro, diventando giallastra con la maturazione. Il sapore è dolce e aromatico, dovuto alla presenza di aneto, lingeriolo e finocchietto. Il finocchio è una buona fonte di fibre, vitamine e sali minerali come potassio, calcio e fosforo.
Periodo ottimale per il trapianto del finocchio
Il momento migliore per il trapianto delle piantine di finocchio da orto è compreso tra la metà di maggio e la fine di giugno, in modo che le radici abbiano il tempo necessario per svilupparsi prima dell’arrivo del freddo invernale.
È preferibile scegliere giornate soleggiate ma non eccessivamente calde, per ridurre lo stress delle piantine durante le delicate fasi di attecchimento. Il terreno deve essere ben drenato e ricco di sostanze organiche per favorire la crescita del fittone.
Per ottenere una produzione autunnale, il trapianto si effettua d’estate, in modo che il finocchio raggiunga la piena maturazione nei mesi più freschi. Le settimane centrali di luglio e la prima decade di agosto sono il periodo ideale.
Le piantine trapiantate a luglio riusciranno ad emettere già alcuni bulbilli primi dell’arrivo del gelo, mentre quelle messe a dimora ad agosto fioriranno e matureranno i frutti in autunno. Le temperature notturne più miti favoriscono lo sviluppo del ceppo senza eccessivi sbalzi termici. È fondamentale poi garantire un adeguato apporto idrico per evitare lo stress da caldo.
Come trapiantare i finocchi
Il trapianto delle piantine di finocchio richiede alcune accortezze per garantire il corretto attecchimento. Innanzitutto, il momento ideale per il calendario agricolo è compreso tra maggio e giugno, oppure a luglio-agosto per la raccolta autunnale.
È necessario preparare l’area trapianto livellando il terreno e concimandolo in modo da fornire nutrienti e favorire la crescita delle radici. Per il trapianto, le piantine devono avere 4-6 foglie e un apparato radicale ben sviluppato.
Distanziate secondo le indicazioni colturali, vanno sistemate a fiocco nella buca, cercando di non danneggiare troppo le radici presenti. Il colletto della piantina deve trovarsi alla profondità di semina, mentre le foglie non devono essere ricoperte.
A questo punto si procede al ricoprimento e alla lavorazione del terreno , per poi risistemare la zona togliendo erbe infestanti e livellando residui di terra. L’annaffiatura post trapianto deve essere abbondante per far atterrare bene le radici. Nei giorni successivi si aspetta che attecchiscano per innaffiare occasionalmente evitando ristagni idrici.
A che distanza mettere le piantine di finocchi
Per ottenere un’ottimale crescita delle piantine di finocchio è fondamentale rispettare le corrette distanze di impianto. In generale, lungo la fila è consigliabile lasciare uno spazio di circa 30 cm tra una piantina e l’altra.
Tra le righe invece è bene prevedere una distanza di almeno 40 cm. Posizionamenti più ravvicinati, inferiore a queste misure, andrebbero a penalizzare lo sviluppo delle singole piante.
Con distanze ridotte, infatti, i finocchi tenderanno a crescere in maniera schiacciata laterale invece che formare il tipico grumolo tondo e globoso ricercato. La forma arrotondata si ottiene grazie a una corretta aerazione delle radici e allo spazio sufficiente a disposizione per ciascuna piantina.
È bene ricordare che la distinzione tra “finocchio maschio” e “finocchio femmina” , legata rispettivamente alla forma tonda o appiattita, è da considerarsi priva di una reale differenza biologica.
Terreno ideale per piantare i finocchi
Per ottenere una buona produzione di finocchi è fondamentale scegliere un terreno adatto alle loro esigenze colturali. Deve trattarsi di un suolo preferibilmente sciolto, ricco di sostanza organica e con un buon grado di fertilità. Molto importante è che sia privo di ristagni idrici, quindi ben drenato e in grado di far defluire rapidamente l’acqua in eccesso.
Il finocchio teme i terreni compatti, argillosi, calcarei e sabbiosi, che non permettono una corretta ossigenazione delle radici. Anche i suoli troppo fertili e ricchi di azoto possono causare crescite eccessive e rendere le piante più deboli.
Il pH ottimale per questa pianta va da 6,5 a 7,5. Terreni troppo acidi o alcalini potrebbero portare a carenze nutrizionali. Per la semina o il trapianto è consigliabile fornire un corretta concimazione, arricchire il fondo con concime organico al fine di fornire i nutrienti necessari per lo sviluppo dell’ apparato radicale e dei successivi bulbilli.
Queste condizioni garantiscono ai finocchi di esprimere al meglio le loro potenzialità produttive.
Come e quando avviene la raccolta dei finocchi
La raccolta dei finocchi viene distribuita prevalentemente nel periodo autunnale, quando gli ortaggi hanno raggiunto la piena maturazione dei bulbilli.
Si inizia generalmente a settembre con le varietà più precoci per concludersi a dicembre con le più tardive. È importante osservare con attenzione lo stato delle piante per intervenire al momento giusto.
I bulbi saranno pronti quando avranno raggiunto una dimensione ottimale, risulteranno ben sviluppati e compatti e avranno assunto una colorazione che varia dal bianco al verde chiaro.
Per il prelievo si estirpa l’intera pianta, si eliminano le foglie e si puliscono i bulbilli dalla terra residua. La raccolta serale o al tramonto è preferibile per ridurre il rischio di brutture, poiché in quel momento il finocchio ha raggiunto il grado ottimale di consistenza e aromaticità.
Lo stoccaggio avviene in un ambiente fresco e asciutto , possibilmente lontano da fonti di calore, dove i bulbi possono mantenersi freschi per 2-3 settimane.
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