Cimatura delle fave, momento ideale, tecnica e cure post potatura

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potare le fave

La cimatura delle fave va eseguita quando compaiono i primi baccelli sui rami laterali, generalmente a inizio giugno. Cimando si blocca la crescita in altezza per favorire la produzione di fiori e baccelli, che matureranno prima e in maggiore quantità, aumentando sensibilmente il raccolto finale di questo antico legume.

La cimatura delle fave è una pratica agricola molto importante che i coltivatori dovrebbero sempre eseguire per ottenere il massimo raccolto possibile. Attraverso questa tecnica si promuove il definitivo blocco della crescita vegetativa a favore della fioritura e della successiva fruttificazione.

Rimoso il terminale apicale mediante una leggera potatura, le fave interrompono lo sviluppo in altezza per concentrare tutte le loro energie nella produzione di baccelli che potranno così maturare più velocemente.

Questo significa che dopo aver cimato correttamente le piante, i fiori inizieranno a spuntare copiosamente sui rami laterali, aumentando in modo esponenziale la resa finale. Senza dubbio una buona cimatura risulta fondamentale per massimizzare il raccolto di fave fresche o secche in autunno.

Vale inoltre la pena sottolineare che l’apice delle piante rappresenta la parte più appetibile per gli afidi: privandone le fave, si riducono notevolmente le possibilità che questi parassiti, succhiatori di linfa, si annidino e prolifichino, danneggiando irrimediabilmente le colture.

Una cimatura eseguita correttamente consente quindi anche di prevenire attacchi e infestazioni, preservando lo stato di salute generale delle piantagioni.

Il momento ideale per la cimatura delle fave

Per ottenere il massimo dalle fave è fondamentale imparare a riconoscere il momento migliore per eseguire correttamente la cimatura. Questa operazione colturale, come accennato anche in precedenza, è importantissima per far sì che la pianta di fava concentri tutte le sue energie nella fruttificazione. Ma quando è davvero il caso di intervenire?

Generalmente si consiglia di cimare le fave quando compaiono i primi baccelli sulle ramificazioni laterali, dunque quando la pianta ha ormai abbondantemente raggiunto l’altezza desiderata. A questo punto, con estrema precisione, sarà necessario asportare gli ultimi 10 cm dall’apice del fusto principale. Solitamente questa fase corrisponde più o meno ai primi giorni del mese di giugno, a seconda delle condizioni climatiche locali e della precoce o tardiva varietà coltivata.

Il periodo di cimatura ottimale consente al meglio di promuovere la produzione massiccia di baccelli, che potranno appunto svilupparsi e maturare al riparo dalla sommità del fusto, ormai eliminata. Una corretta tempistica nell’esecuzione di tale pratica risulta dunque fondamentale ai fini di un raccolto davvero abbondante.

Tecniche corrette per eseguire la cimatura delle fave

Per ottenere i massimi benefici dalla cimatura delle fave è essenziale imparare ad eseguire questa operazione colturale nel modo migliore. È fondamentale che il taglio sia netto e preciso, rimuovendo solamente i centimetri richiesti dalla punta dell’apice senza danneggiare il getto principale.

La tecnica più apprezzata per una corretta cimatura prevede l’uso di un coltello da potatura affilato e disinfettato per recidere in modo netto l’ultima porzione di 10 cm circa al termine del fusto dominante. L’intervento va eseguito quando le condizioni climatiche sono favorevoli, preferibilmente in assenza di eccessiva umidità o caldo afoso.

Dopodiché è molto importante rimuovere le zolle recise per evitare eventuali marciumi e non lasciarle a contatto col suolo. In questo modo non solo non si danneggerà la pianta ma si favorirà la crescita vigorosa di nuovi rami laterali, con aumento esponenziale della produzione di fiori e frutti.

Raccomandazioni post-cimatura per la cura delle piante di fave

Dopo aver piantato e eseguito correttamente la cimatura delle piante di fava, è importante seguire alcune semplici raccomandazioni per assicurarne lo sviluppo ottimale. Innanzitutto, nei giorni successivi all’intervento colturale, bisogna continuare ad irrigare regolarmente in modo da non far stressare le piante. L’apporto idrico costante favorisce infatti la crescita dei germogli laterali.

È altresì fondamentale proseguire con le normali operazioni di pacciamatura utilizzando paglia o altri materiali organici per mantenere l’umidità nel terreno. La copertura del suolo evita inoltre la crescita di erbe infestanti che potrebbero competere nutrizionalmente con le fave.

Per stimolare la fioritura è anche consigliabile concimare le piante con fertilizzanti naturali a basso tenore di azoto come il compost o il letame maturo. Importante anche continuare la consueta prevenzione fitosanitaria con trattamenti antifungini e antiparassitari solo in caso di necessità. Seguendo queste precauzioni post-cimatura sarà assicurato il miglior raccolto possibile.

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