La pacciamatura è un’importante tecnica agronomica utilizzata per proteggere e mantenere in salute le colture. Consiste nel ricoprire il suolo attorno alle piante con uno strato di materiale organico come paglia, foglie secche o materiale plastico.
Il munirsi di un’adeguata copertura del terreno comporta numerosi vantaggi per le colture. Innanzitutto previene le erbe infestanti dal germogliare, rendendo meno gravoso il diserbo manuale
Inoltre la pacciamatura aiuta a mantenere una temperatura e un grado di umidità costanti nel suolo, proteggendo le radici eccessiva aridità estiva.
Non meno importante è l’apporto di sostanza organica al terreno derivante dalla decomposizione del materiale utilizzato.
Grazie a questi benefici, la tecnica della pacciamatura risulta vantaggiosa per molte colture da orto e da frutteto.
Cosa vuol dire pacciamatura?
La pacciamatura è una parola che deriva dal greco e letteralmente significa “copertura del suolo”.
In strong>agronomia e giardinaggio con il termine pacciamatura ci si riferisce alla pratica di ricoprire il terreno attorno alle piante coltivate con uno strato di materiale organico. Il materiale utilizzato come pacciame può essere il più disparato: dalla semplice paglia foglie secche, dai trasporti legnosi ai tessuti non tessuti biodegradabili.
L’obiettivo della pacciamatura è quello di proteggere e mantenere in salute il suolo posto a diretto contatto con le radici delle piante, previene le erbe infestanti e salva acqua evitando eccessivi ristagni idrici. Il pacciame svolge inoltre un’azione nutriente per il terreno, in quanto durante la sua decomposizione rilascia sostanze nutritive che vengono assorbite dalle coltivazioni.
Si tratta dunque di una tecnica agricola molto vantaggiosa per favorire la crescita delle piante preservarne la salute.
A che cosa serve la pacciamatura?
Il principale beneficio è quello di proteggere il suolo da agenti atmosferici come pioggia battente, siccità e gelate invernali. Ciò consente di mantenere bilanciate le condizioni idriche e termiche del terreno.
Grazie alla funzione isolante, il pacciame garantisce anche protezione alle radici dalle variazioni di temperatura, preservandole da bruschi sbalzi termici che possono danneggiarle.
Un ulteriore aspetto positivo è dato dal contenimento della crescita delle erbe infestanti strato coprente. Infine, durante la sua decomposizione, il pacciame arricchisce di sostanze nutritive suolo, apportando una naturale concimazione gradita alle colture.
Per questi molteplici motivi la tecnica risulta consigliata in qualsiasi metodo di coltivazione.
In che periodo si fa la pacciamatura?
I tempi ideali per effettuare una corretta pacciamatura delle colture dipendono da diversi fattori come il tipo di pianta, il clima e la finalità a cui è destinata. In generale per le colture estive come pomodori, zucchine e melanzane si procede alla copertura del suolo a partire dal momento del trapianto e per tutta la durata della crescita.
Per gli alberi da frutto la pacciamatura può avvenire già dopo la potatura invernale& ed essere rinsaldata all’occorrenza. Nel caso delle colture invernali come cavoli, carote e rape il pacciame viene applicato da ottobre/novembre fino alla primavera successiva.
Esiste poi la possibilità di effettuare una pacciamatura anticipata in estate per proteggere il terreno durante l’inverno e favorire una crescita precoce della futura coltura.
Come fare una corretta pacciamatura?
Per ottenere i massimi benefici da una pacciamatura è importante effettuarla nel modo giusto, seguendo alcuni semplici accorgimenti. Innanzitutto è fondamentale ripulire accuratamente l’area da erbe infestanti ed eventuali residui colturali.
A questo punto si può procedere all’applicazione del materiale di pacciamatura paglia, foglie secche o materiale plastico e biodegradabile. Lo strato di pacciame deve essere omogeneo e di almeno 5-8 cm di spessore.
Alcune colture sensibili al freddo richiedono uno spessore maggiore fino a 10-15 cm.
È importante coprire interamente l’intercapedine tra le file di piante e ridistribuire periodicamente il materiale per mantenere la copertura. Inoltre, utilizzare la pacciamatura solo con terreni e piante asciutte evita i ristagni idrici. Una corretta esecuzione garantirà ottimi risultati nel tempo.
Quali piante pacciamare?
Tra le piante per le quali si consiglia assolutamente l’utilizzo del pacciame troviamo i pomodori, le melanzane, le zucchine e i peperoni. Queste colture estive ricavano grandi benefici dall’isolamento termico e dalla protezione del terreno.
Anche le carote, i cavoli e altre crucifere invernali traggono notevoli vantaggi dalla copertura del suolo poiché difesa dalle gelate. Particolarmente indicate sono anche le fragole che, grazie al pacciame, vedono aumentare resa e dimensioni dei frutti.
Non vanno dimenticati però alberi da frutto come peschi, pere e meli sui quali il mantenimento microclima nel terreno è determinante. Anche il vimini e alcune colture ornamentali possono trarre beneficio dalla pacciamatura del suolo.
Pacciamatura invernale e benefici
La pacciamatura svolta nel periodo invernale apporta particolari vantaggi alle colture che vengono protette durante questa stagione. Uno dei principali benefici è rappresentato dall’ isolamento termico garantito al terreno, che viene preservato dal gelo grazie all’ azione tampone dello strato pacciamante.
Questo permette di salvaguardare le radici più profonde anche nelle notti più fredde e si rivela particolarmente importante per le colture sensibili come gli agrumi, le cui radici possono danneggiarsi a causa delle basse temperature. La pacciamatura invernale inoltre evita i ristagni idrici e mantiene il suolo umido anche in presenza di precipitazioni.
Infine, durante i mesi freddi il materiale di copertura continua la sua naturale decomposizione rilasciando un ulteriore apporto di nutrienti a beneficio delle colture successive. Una corretta esecuzione della pacciamatura risulta quindi molto vantaggiosa anche nel periodo invernale.
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